Vittorio Bitteleri, country manager Italia di Commvault, spiega ai responsabili informatici l’importanza nella scelta corretta di un sistema di backup, che dovrebbe tenere conto dell’ambiente IT aziendale.
Negli ultimi 10 anni le aziende si sono sempre più rivolte a cloud, mobile e, più recentemente, Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) per trasformare digitalmente il modo in cui creano e offrono valore. L’AI, in particolare, è pronta a rivestire un ruolo chiave per le aziende che, secondo stime Gartner, raggiungerà i 3,9 trilioni di dollari entro il 2022.
Uno dei requisiti fondamentali per le organizzazioni che cercano di realizzare la trasformazione digitale è la possibilità di accedere e utilizzare la crescente mole di dati attualmente disponibile. Sono molte le imprese che, per far fronte ai volumi e alla diversa tipologia di dati gestiti, elaborati e archiviati, stanno cercando attivamente di ridurre la complessità di questa sfida (e al tempo stesso le proprie proprietà informatiche) con modelli basati su PaaS, IaaS e SaaS.
Indipendentemente dall’ambiente IT, tuttavia, l’utilizzo dei dati deve rispettare normative internazionali di regolamentazione e conformità che sembrano essere diventate molto diffuse negli ultimi due anni – ed è qui che il concetto di backup auto-guidato e alimentato dall’AI entra in gioco.
Un piano di ripristino con l’intelligenza necessaria per eseguire il backup
Il self-driving backup utilizza le tecnologie AI e ML per automatizzare backup e ripristino e gestione, compresi l’impostazione, il monitoraggio e il tracciamento dei Service Level Agreement (SLA). Grazie a questa tecnologia, questa tipologia di backup consente ai professionisti IT di impostare i risultati di protezione dei dati di cui hanno bisogno, ottimizzando continuamente le operazioni di backup e ripristino per ottenere questi risultati.
Queste nuove funzionalità rappresentano un cambiamento fondamentale nel modo in cui i responsabili IT possono oggi proteggere i dati. Dall’avvio al monitoraggio del backup e del ripristino quotidiano fino alla supervisione del sistema di backup auto-guidato che completa queste operazioni, all’eventuale assistenza se necessaria.
Il risultato è un disaster recovery più semplice ma anche più sofisticato, che offre all’IT il tempo, la visibilità e le conoscenze necessarie per concentrarsi sulle sfide di alto livello legate al ripristino dei dati.
Comprendere le regole del self-driving backup
Quando si implementa un sistema di self-driving backup è fondamentale evitare di focalizzarsi esclusivamente su un particolare tipo di dati o di infrastruttura perché questo approccio limita la capacità del sistema di spostare le risorse in ambienti diversi al variare degli SLA e di altre condizioni.
In secondo luogo, la combinazione di differenti sistemi di self-driving backup può generare problemi a causa dei diversi algoritmi AI & AL, in competizione tra loro per fruire delle risorse necessarie a soddisfare i propri SLA. Al fine di essere efficaci, le tecnologie AI e ML impiegate dovrebbero riflettere le conoscenze raccolte da diversi carichi di lavoro su tutti i tipi di infrastrutture. Se da un lato queste tecnologie consentono un rapido miglioramento in termini di tempo del self-driving backup, dall’altro non sono efficaci se iniziano a utilizzare algoritmi deboli o incompleti per automatizzare e ottimizzare le operazioni di protezione dei dati.
Quando si sceglie un sistema di backup di questo tipo, i responsabili IT dovrebbero cercarne uno che rifletta un approccio di piattaforma, soprattutto se si considera che la maggior parte delle aziende ha ambienti IT molto diversificati. Affinché questi sistemi siano più efficaci, devono essere in grado di allocare dinamicamente le risorse di backup e di ripristino tra diversi tipi di workload e infrastrutture.
Destinazione, disaster recovery automatizzato
Se l’IT terrà conto di queste considerazioni, il self-driving backup offrirà loro la possibilità di superare le sfide della protezione dei dati rappresentate da un’economia sempre più digitale.
Con un sistema di backup completamente automatizzato e alimentato dall’AI, i responsabili IT possono così dimenticare le difficoltà legate a backup e ripristino, riducendo il tempo e i costi precedentemente necessari per mantenere gli SLA in un contesto di volumi di dati esplosivi, utilizzo di applicazioni e ambienti IT sempre più diversificati.
Il cloud, in particolare, ha contribuito a semplificare la scalabilità dell’infrastruttura, lo sviluppo di applicazioni e l’analisi dei dati, ma allo stesso tempo ha inavvertitamente complicato la protezione dei dati.
Fortunatamente, il backup e il ripristino automatico sono oggi possibili grazie alla potenza dell’AI che semplifica la protezione dei dati indipendentemente da dove, o su quale infrastruttura risiedano. Invece di richiedere un vostro intervento si tratta di un sistema che lavora per voi, e sicuramente questo è qualcosa che tutti apprezziamo!