Il percorso di migrazione delle imprese verso il cloud è ormai definito; per effettuare una transizione sicura, il giusto supporto e la disponibilità di adeguati strumenti sono fondamentali.
Il cloud rappresenta il presente e il futuro delle imprese di ogni dimensione; cosa serve davvero per far decollare la cosiddetta cloud transformation?
Abilitare la transizione verso “la nuvola” può essere, in alcuni casi, complesso e oneroso per le aziende, ma è bene considerare i vantaggi che derivano da una scelta orientata al cloud nel medio periodo.
Le ragioni che portano alla migrazione di un’intera infrastruttura, o di una porzione ben definita, possono essere di varia natura ma spesso riguardano la riduzione dei costi, la necessità di concentrarsi sul proprio core business, il miglioramento dei servizi o la velocizzazione degli stessi.
Come evidenzia IDC in un recente studio, già tre CIO su quattro hanno scelto di adottare un approccio “cloud first” o “cloud also” per supportare le nuove iniziative di business delle proprie aziende. E non è un caso che un terzo dei CIO italiani consideri il cloud come imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale.
L’approccio “cloud first” sta progressivamente contaminando tutte le realtà professionali, finanche gli ambienti più conservativi e le imprese più piccole.
Come ha evidenziato Gartner in una recente analisi di settore, entro il 2020, il 90% delle organizzazioni adotterà servizi di infrastruttura basato sul cloud ibrido. Non solo, stando agli esperti di Forrester, sempre entro due anni, il mercato globale del public cloud crescerà dagli attuali 146 miliardi di dollari a 236 mld USD.
Una volta progettata e costruita l’infrastruttura è il momento del passaggio alla migrazione vera e propria.
Fatte salve le dinamiche legate al provider e al supporto hardware e software prescelto, convertire servizi o applicazioni da on premise a cloud prevede una serie di step graduali. Ed è lavorando per singoli step che è possibile garantire la sicurezza e la continuità dei servizi; non dobbiamo dimenticare che le attività di migrazione comprendono passaggi critici e molto delicati, dato che includono lo spostamento di parti di infrastruttura e di processi strategici vitali per le imprese.
Anche per questo motivo la scelta del provider cloud è strategica e influenza senza ombra di dubbio il futuro delle attività che saranno intraprese dal cliente.
Perché avviare una migrazione al cloud, o tra cloud provider?
Le ragioni che portano alla migrazione di una intera infrastruttura o solamente di una porzione ben definita, includono il livello di servizio e di esperienza che il cloud provider può garantire. Taluni provider, magari particolarmente vantaggiosi sotto il profilo economico, non sono in grado di erogare servizi di qualità, oppure non ne erogano affatto. Da non sottovalutare, poi, i Service Level Agreement (SLA), strumenti contrattuali con i quali si definiscono le metriche di servizio che dovranno essere rispettate da un fornitore di servizi nei confronti dei clienti. Parliamo di norme e obblighi contrattuali fondamentali e stringenti.
In altri casi la migrazione è determinante per garantire il necessario equilibrio geografico in termini di distribuzione dei dati, oppure per non rischiare il cosiddetto vendor lock-in.
Di fatto, oggi, buona parte dei cloud provider utilizza differenti tecnologie e architetture, spesso senza rendere pubblici i dettagli completi della struttura o quelli relativi alla progettazione degli ambienti. Proprio per questi motivi si parla di lock-in, un forte legame di dipendenza dal provider, tale per cui il cliente si trova vincolato al proprio fornitore cloud per via del gran numero di possibili problematiche che si potrebbero presentare durante la migrazione di dati, servizi e applicazioni.
Un ragionamento diverso si impone quando si tratta di migrare le applicazioni, dato che, in molti casi, le tecnologie che utilizzano i service provider non sono le stesse, dettaglio che rende molto complessa una migrazione senza soluzione di continuità.
Applicazioni ottimizzate e personalizzate per essere eseguite su specifiche piattaforme mal sopportano il cambiamento di condizioni operative e la modifica delle variabili d’ambiente. Secondo la prassi abituale l’applicazione dovrà essere programmata e personalizzata nuovamente, per soddisfare i requisiti tecnologici del nuovo provider.
Come abbiamo visto, appoggiarsi al giusto provider può fare la differenza. Tra i player di settore, Serverplan si differenzia per la capacità di offrire servizi di qualità a prezzi accessibili. L’azienda persegue l’eccellenza operativa fornendo soluzioni innovative e assistendo i propri clienti attraverso specifici team di esperti disponibili H24, 7 giorni su 7, non solo tramite sistema di ticketing, ma anche telefonicamente.
Claudio De Luca, CEO Serverplan
La nostra vision è stata sin dall’inizio quella di creare un’azienda diversa, che si distinguesse sul mercato sia per la qualità dei servizi di hosting offerti che per la cura e l’attenzione riservate ad ogni singolo cliente. Su questi due obiettivi si è sempre incentrato tutto il nostro lavoro. Abbiamo inoltre cercato di creare un modello di azienda diversa non solo per i nostri clienti ma anche per tutte le persone che negli anni sono entrate a far parte del nostro staff, essendo fermamente convinti che il primo obiettivo non può essere raggiunto se non si garantisce il benessere delle persone che quel servizio devono offrirlo.
Proprio secondo questa logica, servizi e qualità dell’assistenza costituiscono un unico asset strategico. I clienti sono infatti seguiti fin dal primo contatto; gli esperti Serverplan si occupano di sviluppare un progetto su misura per ciascuna azienda, valutando i tempi e le corrette tecniche di migrazione.
Il percorso operativo tiene conto delle esigenze e degli obiettivi aziendali, ma anche dei vincoli progettuali, tecnologici e organizzativi che possono sussistere. Limiti di tempo e di budget sono opportunamente soppesati e considerati tra le specifiche di progetto.
Grazie a team dedicati, Serverplan accompagna il cliente passo passo, per avviare e completare con successo percorsi di digitalizzazione o intraprendere migrazioni da server on-premise verso il cloud.
Il Cloud Serverplan
Serverplan eroga molteplici servizi dedicati utilizzando datacenter situati in Italia, a maggior tutela della sicurezza delle informazioni, della privacy delle stesse e del rispetto delle normative vigenti in materia di trattamento dei dati.
Nello specifico, l’azienda si avvale di storage SAN ad alta affidabilità e consente di realizzare infrastrutture complesse e dinamiche con il supporto di Cloud Architect in grado di progettare e gestire architetture cloud flessibili e sempre adattabili alle esigenze di business dell’azienda cliente.
Serverplan comprende come il passaggio al cloud rappresenti un vero e proprio cambiamento di paradigma tecnologico, nonché un forte punto di discontinuità con il passato. Proprio per questo, la società si propone di supportare le organizzazioni che stanno valutando questa migrazione per raggiungere importanti traguardi in termini di maggiore reattività dei sistemi IT, agilità e innovazione.
In quest’ottica, l’offerta cloud è stata strutturata per soddisfare le principali esigenze delle imprese. La proposition si adatta per esempio ad un uso saltuario; in questo caso è possibile beneficiare di server dai costi contenuti e con tariffe attive solo quando la piattaforma è in uso. All’atto pratico, con il Cloud Serverplan i prezzi sono calcolati in base alle risorse effettivamente utilizzate.
Questo tipo di servizio è ideale anche per le aziende che vogliono sperimentare nuove applicazioni e sono alla ricerca di uno spazio adatto. Lo stesso vale per la gestione di carichi di lavoro imprevedibili o con grande variabilità (si pensi agli store online e ai picchi di richiesta in giornate come Black Friday o durante le festività natalizie).
Il Cloud Serverplan nasce anche per erogare servizi applicativi per gli utenti e i clienti delle imprese, ma anche per consolidare l’infrastruttura informatica, senza investimenti importanti e immediati. Il cloud aiuta a generare e smantellare rapidamente ambienti di test, semplifica l’archiviazione e la gestione di grandi quantità di dati e ne permette l’accesso continuativo senza vincoli. I dati possono essere condivisi in totale sicurezza e senza la necessità di acquistare hardware dedicato. Grazie alla tecnologia VMware Vcloud sarà possibile creare e aggiornare server virtuali in pochi istanti, pagando solo le risorse assegnate su base oraria, contenendo così i costi dell’infrastruttura IT.
Si configurano così paradigmi essenziali per la produttività aziendale, a partire dalla grande scalabilità del cloud, alla sua comprovata affidabilità nel tempo. I service Serverplan assicurano un’elevata resilienza, una vera garanzia per la business continuity.
Un’impresa che passa al cloud beneficia inoltre di minori costi di manutenzione periodici e risparmia tempo. Non solo, il core business aziendale rimane il vero focus degli sforzi quotidiani, un dettaglio che consente di raggiungere i target di fatturato e vendita che consentono all’impresa di crescere e prosperare.