Omron porta a ISE 2020 la nuova soluzione di rilevamento del corpo, rilevamento del volto e riconoscimento facciale di seconda generazione.
Grazie alla fotocamera e alla scheda di elaborazione delle immagini integrate, il device offre una velocità di riconoscimento 10 volte superiore rispetto a quella del suo predecessore. HVC-P2 è uno sviluppo del software di visione Omron OKAO, il quale viene già utilizzato in oltre 500 milioni di fotocamere digitali, telefoni cellulari e robot di sorveglianza a livello globale.
È dotato di dieci funzioni di rilevamento delle immagini, tra cui rilevamento del corpo, riconoscimento facciale, rilevamento delle mani, stima dell’età, stima del genere e dello stato d’animo. Sebbene il software sia in grado di riconoscere un volto fino a 3 metri di distanza, correda i risultati con validi parametri di affidabilità. Il tutto può essere visualizzato tramite un’interfaccia UART o USB. Questa incredibile distanza non si limita al riconoscimento facciale: il modulo può rilevare un corpo umano fino a 17 metri di distanza o una mano fino 6 metri di distanza.
Il sensore è già stato utilizzato con grande successo da una società di marketing digitale per fornire ai clienti contenuti su misura direttamente in negozio, consentendo ai rivenditori di tracciare il miglioramento delle metriche sulle prestazioni. La società ha inoltre combinato la fotocamera e il processore integrati con i propri algoritmi aggiuntivi, offrendo ai clienti la flessibilità necessaria per raccogliere i dati di analisi utilizzando il proprio software.
Il sensore HVC è solo uno dei prodotti che Omron esporrà presso il proprio stand. Sarà infatti presente anche il sensore ambientale 2JCE, in grado di monitorare temperatura, umidità, luce, UV, pressione barometrica, rumore, sismicità e qualità dell’aria (gas VOC). Questi dati possono essere archiviati per circa 3 mesi (in base a una frequenza di comunicazione di una volta ogni 5 minuti) e possono essere inviati a più dispositivi tramite Bluetooth 5.0. In mostra vi saranno anche i sensori termici MEMS D6T, che offrono il campo visivo più ampio che Omron abbia mai proposto. Il sensore può arrivare fino a 90.0 per 90.0 e può catturare l’immagine di un’intera stanza da un singolo punto, con la possibilità di avvisare in caso i macchinari presentassero temperature pericolosamente elevate.