Nutanix annuncia che Brennercom ha scelto i servizi dell’azienda per realizzare l’infrastruttura all’avanguardia e scalabile per supportare la propria crescita.
Brennercom nasce nel 1998 come fornitore di servizi ICT e oggi si posiziona sul mercato come regional cloud service provider che opera tra Milano e Monaco di Baviera, servendo oltre 12mila clienti. Nel 2017 l’azienda decide di adottare lo stesso modello dei grandi hyperscaler mondiali per ridurre i costi operativi e il TCO, ampliare le prestazioni e la scalabilità e, creare un’offerta di cloud pubblico in grado di competere con le grandi multinazionali.
Per raggiungere tali obiettivi, Brennercom si è resa conto sin da subito di aver bisogno di un’architettura iperconvergente e si è messa alla ricerca della soluzione più adatta, valutando attentamente diversi fornitori di soluzioni HCI e giungendo alla conclusione che Nutanix era l’unico vendor a poter garantire un abbattimento del TCO e creare un modello unico e innovativo sul mercato italiano.
Claudio Abad, Innovation Manager, Brennercom
Siamo stati il primo operatore in Italia a offrire una soluzione di public cloud utilizzando la tecnologia Nutanix, partendo con l’implementazione nel nostro data center in Austria, dove nell’arco di poco tempo ci siamo resi conto delle potenzialità dell’architettura: prestazioni elevate, grande scalabilità, bassi costi operativi.
…In passato la frequenza media di richieste di assistenza per prestazioni insufficienti da parte dei clienti si aggirava intorno alle 4 chiamate a settimana ma da quando abbiamo implementato l’architettura iperconvergente di Nutanix nessuno ci ha più contattato per lamentarsi.
I costi operativi (Opex) e il Total Cost of Ownership (TCO) si sono ridotti drasticamente, perché la nuova infrastruttura consente di sostituire un nodo per volta, alla fine del ciclo di vita di cinque anni, senza intervenire sull’intera configurazione.
Claudio Abad
L’impatto della tecnologia iperconvergente di Nutanix sul nostro business e più in generale sul mercato è paragonabile a quella che la virtualizzazione ha avuto all’inizio degli anni Duemila: non è solo un vantaggio competitivo, ma un cambio di paradigma, che ci apre prospettive mai valutate prima.