NetApp presenta Keystone, soluzioni flessibili e consumption-based per costruire o acquistare infrastrutture hybrid multi-cloud.
Le soluzioni hybrid multi-cloud stanno riscontrando un favore crescente fra gli IT manager, grazie a indubbie doti di flessibilità e rapidità nell’assecondare i mutamenti delle esigenze aziendali.
Tuttavia, anche se spostano buona parte dell’onere della gestione dell’hardware sul provider, introducono alcune complicazioni che alla fine ricadono sull’azienda stessa, la quale spesso si ritrova a gestire due ambienti, cloud e on-premise, tecnologicamente diversi. Ma soprattutto, nel percorso di evoluzione dell’IT per soddisfare le nuove esigenze delle aziende impegnate nella digital transformation, l’evoluzione tecnica non è stata accompagnata da una corrispondente evoluzione “economica”. Oggi compriamo storage come lo compravamo vent’anni fa, sia che lo installiamo nel datacenter aziendale, sia che lo “affittiamo” come servizio da un cloud provider.
Una interessante soluzione a queste problematiche arriva da NetApp, che ha lanciato pochi giorni fa Keystone: un programma capace di innovare profondamente la customer experience, offrendo una serie di soluzioni flessibili, a seconda che i clienti scelgano di costruire o acquistare la propria infrastruttura cloud.
George Kurian, CEO di NetApp
Nell’ambiente odierno, il cloud rappresenta il benchmark per la Customer Experience. Abbiamo creato e offerto la strategia di data fabric per semplificare e modernizzare i data center dei nostri clienti e consentire il successo nell’era del cloud ibrido. Le soluzioni che stiamo presentando oggi sono un’estensione di quella filosofia: i nostri nuovi modelli di consumo flessibile faranno a livello di business ciò che il data fabric ha fatto per semplificare e integrare l’infrastruttura dati.
Cosa è Keystone
In NetApp lo hanno definito un “programma”, perché non è solo una linea di hardware, non è solo un portfolio di servizi, e non è solo un’offerta commerciale. Piuttosto, è un modo innovativo di costruire e disporre di un’infrastruttura di data fabric, con una visione che potremmo definire olistica: non si guarda più al dettaglio tecnologico dei Terabyte installati, ma piuttosto alle prestazioni che voglio ottenere, alla facilità con cui gestire l’infrastruttura, e al modo di pagarla.
Roberto Patano, Country Sales Director NetApp Italy
Tutto ruota ovviamente intorno al cloud, paradigma nel quale NetApp è ferratissima. Gartner colloca NetApp al vertice del “magic quadrant” relativo al primary storage, e motiva la cosa spiegando che “la maggior parte dei vendor di storage hanno una strategia cloud, ma a oggi l’ONTAP di NetApp offre la più stretta integrazione con i maggiori provider di servizi storage su cloud (Amazon, Google e Microsoft)”. E in effetti, se vi siete mai chiesti perché il servizio di storage cloud di Azure si chiami ANF, la sigla significa Azure NetApp File.
Il primo vantaggio che porta Keystone è di permettere di gestire tutto come cloud, che si tratti di risorse public cloud o risorse on premise.
Chi vuole il cloud vero e proprio, può avere i servizi di NetApp sui grandi provider, Microsoft Azure, Google Cloud, Anazon AWS, e per l’estremo oriente anche Alibaba. Chi vuole invece una soluzione On Prem, ma che possa essere gestita come un cloud, potrà rivolgersi invece ai nuovi Keystone Subscription Services.
In entrambi i casi, per l’utilizzatore si tratta di fare tre semplici scelte: il livello di prestazioni richiesto, i Data Service necessari e la modalità di gestione, ovvero se a gestire il tutto sarà l’utente (in prima persona o tramite un partner) oppure NetApp.
Per la soluzione On Prem, inoltre, si può decidere anche fra la modalità tradizionale di acquisto dell’infrastruttura storage, e la modalità “cloud consumption”, in pratica un pay-per-use: si paga quello che effettivamente si consuma, con l’ulteriore vantaggio finanziario di spostare la spesa in conto Opex invece che Capex. Di fatto, chi sceglie una soluzione On Prem in formula “cloud consumption” dovrà semplicemente definire le sue richieste in termini di prestazioni e servizi, e penserà NetApp a definire e configurare l’hardware necessario a garantire le prestazioni richieste, senza che il cliente debba preoccuparsi dei dettagli tecnologici infrastrutturali. Una volta installato nel datacenter del cliente, storage e servizi verranno gestiti secondo le modalità concordate.
Risultati garantiti
Non è un modo di dire: NetApp infatti, a corredo del programma Keystone, fornisce quattro garanzie che mirano a evitare i mal di testa ai CIO che devono decidere se adottare questa piattaforma. Si inizia da Run to NetApp, che garantisce una migrazione dei dati senza sorprese verso l’infrastruttura NetApp.
C’è poi Efficiency guarantee, che elimina il rischio di ritrovarsi uno storage scarsamente efficiente, e Performance guarantee, che assicura il livello di performance anche nei momenti di picco della domanda. Infine, l’Avaliability guarantee certifica che lo storage sarà sempre disponibile. In pratica, se dovessero essere individuati problemi di efficienza, prestazioni o affidabilità, NetApp provvederà a portare le prestazioni dell’hardware al livello concordato, senza aggravi di spesa. Queste garanzie, unite al fatto che periodo minimo di contratto è di un solo anno, dovrebbero tentare qualsiasi responsabile di sistemi informativi.