Synology 2020 è stata l’occasione per incontrare il management internazionale e per toccare con mano le novità che saranno rilasciate con l’imminente DSM 7.
All’evento milanese sono intervenuti Marcos De Santiago, Head of Product Management France & Southern Europe e la General Manager Rosiel Lee, che ha offerto una serie di interessanti spunti sulla crescita dell’azienda e sull’affermazione del brand nel ventennio oggetto, in questi giorni, di celebrazioni e attività mirate.
Numeri che testimoniano il successo di Synology, che conta oggi su una user community molto estesa. Un dato su tutti: DSM è stato scaricato globalmente oltre 150 milioni di volte! Sommando l’ipotetica capacità complessiva gestita tramite gli apparati del marchio si potrebbero raggiungere i 60 Exabyte (anche BBC e Unesco adottano soluzioni storage Synology).
Rosiel Lee, General Manager France
Ma i numeri possono essere fine a se stessi se non interpretati correttamente. Proprio per questo, in Synology credono fortemente in una politica di rinnovamento perpetuo e di ascolto continuo delle esigenze dei clienti. Questa filosofia ha portato alla creazione di nuove applicazioni e nuovi apparati hardware per le PMI e l’enterprise.
Marcos De Santiago, Head of Product Management France & Southern Europe
L’azienda registra una crescita a due cifre nell’ultimo quarter e un forte incremento sia per il mercato a due baie, sia per la gamma XS+; segno, quest’ultimo, che le aziende sono attente al cambiamento e oggi pretendono di più dai propri dispositivi. Non più, solo storage e backup, ma veri e propri strumenti per la produttività integrata che possano migliorare il workflow quotidiano e la sicurezza del dato.
Storage, virtualizzazione e connettività estesa sono tra le richieste più prominenti dei clienti. Il cloud è, invece, la direttrice più importante che sta guidando le strategie Synology. Il servizio integrato C2, come abbiamo visto, è il fulcro di importanti funzionalità del DSM 7, che sarà probabilmente rilasciato entro il 2019 e sarà compatibile con tutti i dispositivi a listino e la base installata più recente (verosimilmente i dispositivi introdotti dal 2014 – 2015).
Dalla sua introduzione, oltre 29mila utenti hanno attivato il service Cloud C2.
Un aspetto importante della strategia più recente è rappresentato dalla volontà di proporre un modello ibrido per il data management. Alla base di questa proposizione c’è indubbiamente il nuovo DSM 7, rinnovate applicazioni per la produttività e i cloud service.
La presentazione del Technical Manager Italia, Francesco Zorzi, è stata chiara: “l’integrazione tra storage on premise e cloud pubblico sarà totale e i benefici saranno molti”.
Francesco Zorzi, Technical Manager Synology Italia
La prima novità, in parte anticipata e in lavorazione da diverso tempo, è rappresentata dalla Francesco Zorzi, Technical Manager Synology Italianascita di una nuova release di Disk Station Manager. La versione numero 7, precisa Zorzi, ha richiesto molto lavoro, test congiunti e di lunga durata e porta con sé migliorie di notevole spessore.
La piattaforma sarà rilasciata entro l’anno, anche se non c’è ancora l’ufficialità da parte dell’azienda, e andrà a sostituire il sistema più stabile e longevo (in uso presso 6 mln di utenti) mai prodotto da Synology: la variante 6.22 oggi disponibile per il download gratuito per tutti i clienti.
La società si sta focalizzando sempre più sul segmento B2B, ma non vuole dimenticare o abbandonare l’utenza consumer. I prodotti odierni e futuri integrano e integreranno sempre più funzionalità evolute di Machine Learning, Deep Learning, controllo e monitoraggio pervasivo dei dispositivi locali (dischi interni in primis) e dell’ecosistema Synology.
Dai test eseguiti internamente e da quanto abbiamo potuto osservare durante la presentazione, DSM 7 offre una procedura di login nettamente più rapida e ottimizzata. Grazie al preloading della grafica è possibile ottenere una UX più gradevole, con tempi di avvio dimezzati.
Una GUI più fluida e veloce va nella direzione del software as-a-service e della gestione immediata di tutte le funzionalità, per una integrazione di App, anche di terze parti, più rapida.
Grazie all’adozione di un Synology account, gli utenti potranno beneficiare ora del backup automatico e continuativo della configurazione del NAS. Ciò permetterà ai sysadmin un restore più rapido dei dati e dell’intero setup della macchina, anche in caso di guasto critico sull’hardware.
Un’altra importante novità riguarda l’adozione di algoritmi predittivi per l’SSD caching. Come osservato da Synology, la cache tramite SSD è una funzione altamente desiderabile per gli utenti e ben il 29% dei clienti con storage DS918+ l’ha attivata. Andando in questa direzione, l’azienda ha dunque esteso e perfezionato la logica di controllo. Ora, il sistema non si occupa solamente di monitorare i file ad accesso più frequente, rendendoli disponibili su storage high speed, ma è in grado di “ragionare” prendendo in considerazione molteplici fattori.
L’uso di parametri multipli e blocchi da 64 KByte consentono di lavorare a velocità elevata anche quando entrano in gioco dinamiche di gestione di grandi moli di dati.
La gestione a livello di blocco consente di rendere la cache e lo storage altamente flessibili, risparmiando eventuali carichi operativi ridondanti. Tagliando le IOPS necessarie per le attività di routine sono dunque disponibili maggiori performance per gli utenti, a parità di hardware.
Una gestione ottimale di warm data e cold data consente di prioritizzare il traffico e le risorse. Non solo, grazie alla nuova cache per metadata è possibile guadagnare un vantaggio prestazionale anche 15x rispetto a soluzioni prive di cache SSD. Secondo Zorzi, il mercato si aspetta questa funzionalità, e l’azienda intende supportare in pieno le esigenze di produttività delle imprese: “vogliamo abituare le aziende a caratteristiche avanzate di questo tipo”.