L’evoluzione del software defined storage si chiama DataCore ONE

L’evoluzione del software defined storage si chiama DataCore ONE

Nella splendida cornice del lago di Como, DataCore ha incontrato la stampa di settore per raccontare le numerose novità e le strategie per il futuro.
È stata anche l’occasione per conoscere il nuovo CEO, Dave Zabrowski. Succede a George Teixeira, fondatore e precedente CEO, ora presidente esecutivo della società.

Zabrowski ha ricordando la solidità di DataCore: forte di oltre 10mila clienti (circa 500 quelli italiani) e con ben 800 partner di canale, l’azienda può contare su 200 dipendenti. Il mercato ha ampiamente premiato le scelta fatte nel tempo; DataCore registra una crescita costante a due cifre da ben 12 anni!
A testimonianza del grande lavoro svolto dal management, all’imponente crescita si è anche accompagnata una continua generazione di utili, circostanza tutt’altro che frequente.

DataCore affronta il mercato forte delle proprie soluzioni, appoggiandosi al canale, ma anche generando richieste da parte dei clienti finali con apposite campagne e con la realizzazione di case study ben documentate.
L’Italia è tornata al centro degli investimenti di DataCore. In luogo della creazione di una forte presenza di risorse direttamente sul territorio, la società ha preferito supportare attivamente il canale, avviando al contempo importanti programmi di training qualificanti.

L’evoluzione del software defined storage si chiama DataCore ONE

La spinta innovativa di DataCore non si esprime solo attraverso le soluzioni tecnologiche, ma anche con modelli di business vincenti. Per questo è stato scelto un nuovo pricing model molto semplice e basato sulla capacità dello storage, così come un nuovo leadership team.
L’azienda lavora inoltre per offrire una migliore customer experience, questo grazie a molteplici canali di comunicazione. Lo sviluppo stesso delle soluzioni e delle offerte è fortemente influenzato dai feedback di clienti e prospect.

Zabrowski ha parlato con convinzione di Datacore ONE. Si tratta della visione per le infrastrutture di storage pensata per accelerare l’adozione del software-defined storage. Sarà possibile centralizzare le funzioni di comando e controllo delle varie categorie di storage, primario, secondario e archiviazione. Il layer astratto permette alle aziende di poter gestire gli archivi e i device preesistenti, siano essi on premise oppure cloud.

Al centro di questa strategia si trova DataCore Insight Services, che offre informazioni dettagliate e immediatamente fruibili provenienti da una vista globale sullo storage a livello di infrastruttura.
Grazie a machine learning e intelligenza artificiale, DIS è in grado di identificare anomalie e perfino prevederne l’insorgenza nella infrastruttura di storage. Il motore integrato non si limita a segnalare problemi, ma anzi offre suggerimenti atti a adottare i correttivi più idonei. L’interfaccia mostrata durante la presentazione è semplice da utilizzare e al tempo stesso molto ricca di informazioni e dettagli, certamente sarà apprezzata dagli utenti.

L’evoluzione del software defined storage si chiama DataCore ONE

Dave Zabrowski, CEO di DataCore

Zabrowski ha anche annunciato la nuova famiglia di appliance DataCore HCI-Flex. Nella strategia della società, HCI-Flex unisce la semplicità dei sistemi iperconvergenti con la flessibilità tipica di un SDS. Nota di merito va al wizard di configurazione e deployment, che permette di attivare l’appliance in meno di un’ora.
HCI-Flex può organizzare il pool storage di cui è dotato ma anche i sistemi esterni, a prescindere da quale sia il produttore o di quale tecnologia sia stata adottata.

Se a questo si unisce un rapporto prezzo/prestazioni molto aggressivo, è facile prevedere un ampio successo per questa proposta di DataCore.