Philips Brilliance 499P9H è un display che, per sua natura, risulta piuttosto ingombrante e, pertanto, è bene valutare spazi e proporzioni, dato che non potrà essere alloggiato con facilità in ambienti angusti o su scrivanie troppo affollate.
Lo spazio massimo occupato è infatti di 1.194x568x303 mm, quando la staffa a supporto è completamente estesa verso l’alto. Il meccanismo di sostegno permette infatti di sollevare o abbassare il pannello entro un range di 130 mm, oltre a offrire possibilità di rotazione di -/+20° e inclinazione di -5°/+10°.
La base in metallo è molto pesante, un particolare indispensabile per garantire stabilità al voluminoso pannello ricurvo. Nonostante dimensioni “fuori scala”, lo schermo può essere orientato senza fatica. Peccato per l’assenza di un sistema di ritenzione che possa aiutare a gestire i numerosi cavi connessi.
Il 499P9H è un dispositivo altamente versatile; a dimostrazione di questo, la dotazione di porte di comunicazione è particolarmente estesa. Per la gestione del segnale video è possibile affidarsi agli ingressi DP 1.4, HDMI 2.0b e USB-C 3.1 Gen 2. Il supporto della riproduzione di contenuti protetti HDCP è alla release 2.2 ed è valido per tutte le porte citate in precedenza.
L’audio è gestito integralmente in modo digitale, attraverso gli input A/V; la diffusione del suono può avvenire tramite i due altoparlanti da 5 W ciascuno o può essere replicato in uscita verso le cuffie attraverso la porta mini-jack.
Il monitor vanta inoltre un hub USB 3.1 con tre porte, di cui una abilitata per la ricarica rapida di device come tablet e smartphone.
Particolarmente interessante la disponibilità di un adattatore LAN Gbit. Questa funzionalità si lega alla disponibilità del supporto docking station USB 3.1 di tipo C offerto dal monitor. Il suo connettore reversibile USB-C permette di erogare sino a 65 W e di connettere i notebook abilitati con un semplice cavo. Ciò semplifica le connessioni esterne alla rete (da qui la presenza di un adattatore LAN, che deve essere installato la prima volta, utilizzando i driver in dotazione) e ai device USB, come tastiera e mouse, per esempio. All’atto pratico, il monitor è esso stesso una docking station.
In generale, la disponibilità di un così elevato numero di porte consente di facilitare la connessione di più dispositivi in ingresso. Per contro, in considerazione delle importanti dimensioni del pannello e dell’orientamento delle porte, la connessione di nuovi apparecchi, soprattutto quelli che abitualmente si attaccano e staccano estemporaneamente (chiavette USB, hard disk…) risulta difficoltosa. Qualche porta laterale avrebbe sicuramente facilitato queste operazioni.
Tra le peculiarità di questo modello va inclusa la webcam FullHD da 2 MPixel a scomparsa, integrata lungo il lato superiore. Il dispositivo può essere esteso e orientato verso l’utente in caso di necessità e funziona come webcam USB standard negli ambienti operativi da Windows 7 a 10. Se si utilizza il più recente Windows 10 è inoltre garantito il supporto per “Hello”, il sistema di login automatico con riconoscimento facciale di Microsoft. L’installazione è immediata e può avvenire via USB C o tramite USB 3.0. L’uso prolungato per diverse settimane ci ha permesso di verificare la bontà di riconoscimento del sistema, che non ha mai fallito un login lungo tutto il periodo di test!
Con lo stesso principio, collegando tastiera e mouse al monitor e due PC tramite due ingressi differenti, è possibile usare il KVM incluso nel display per passare da una sorgente all’altra condividendo le periferiche USB. In alternativa è possibile lavorare secondo il classico schema PBP (Picture-by-Picture), per affiancare due schermate provenienti da due PC/MAC.