Al di là delle indagini rivolte alle aziende, il GDPR ha anche portato benefici per i consumatori dell’Unione Europea, in quanto le aziende hanno intensificato notevolmente il proprio impegno per educare il pubblico sulle pratiche in materia di dati. L’istituzione di meccanismi di accesso, rettifica e cancellazione delle richieste, ha dato a milioni di persone un metodo semplice per controllare meglio l’utilizzo dei loro dati personali. Inoltre, i diritti conferiti ai consumatori dall’UE hanno un effetto a valle su molti consumatori di Paesi terzi che possono così beneficiare di pratiche rafforzate, in quanto le imprese adottano adesso un approccio comune alla riservatezza dei dati.
Venendo così meno i grandi titoli su indagini chiuse e su multe onerose, una delle domande oggi più ricorrente sul GDPR è se le aziende diventeranno compiacenti e ridimensioneranno di conseguenza i loro programmi per la privacy. Qualsiasi ritrattazione è per sua natura rischiosa, poiché l’uso di vecchie valutazioni di impatto sulla privacy o di inventari/elenchi obsoleti implicano una incompleta gestione delle attività di trattamento dei dati.
Queste lacune sono un segno evidente per le autorità di regolamentazione che il mantenimento di un programma di tutela della privacy è carente e probabilmente meritevole di un esame più attento. Un’altra questione importante è se le rivendicazioni di conformità delle aziende saranno verificate da terzi o rimarranno incontestate fino a quando le autorità di regolamentazione non si faranno sentire o non si dichiarino soddisfatte di ciò che rilevano.
Tuttavia, una cosa che è chiara in questo primo anniversario della sua entrata in vigore è che il GDPR ha già plasmato notevolmente l’approccio che migliaia di aziende adottano nella gestione dei dati. Inoltre, con l’evolversi del panorama della privacy e delle norme che lo disciplinano, in tutto il mondo continueranno a sorgere nuove questioni e nuovi approcci alla privacy dei dati.
Il GDPR continuerà pertanto ad evolvere e a diventare più preciso, nell’ottica di regolamentare il mercato digitale e di responsabilizzare chi detiene dati riservati. Le organizzazioni devono ora considerare il GDPR come un parametro a sé stante in tutte le loro decisioni: esso avrà un impatto finale sui loro metodi di lavoro, sui processi di progettazione e produzione e, naturalmente, sulle loro strategie e operazioni di marketing. Oggi, spesso ci preoccupiamo esclusivamente della punta dell’iceberg, ma la questione della conformità dovrà essere integrata nella vita quotidiana, per ogni argomento e per ogni attività, da ogni dipendente. Solo così le aziende potranno vedere i vantaggi e le opportunità, non solo gli svantaggi.