Andrea Sassetti, Direttore dei Servizi di Certificazione di Aruba affronta il tema della PEC. Un sistema sicuro che continua a fare scuola e di uso diffuso.
In questo momento di trasformazione tecnologica e digitale, è necessario rendere merito ad uno strumento di comunicazione utilizzato da milioni di persone tutti i giorni, perché fa risparmiare tempo e denaro.
Si tratta della PEC, un’avanguardia digitale del nostro paese che rappresenta un caso di eccellenza anche a livello europeo: un servizio utile a milioni di imprese, professionisti e privati cittadini che ogni giorno la usano. E’ utile a chi non ha tempo da perdere, a chi cerca una burocrazia più semplice ed efficiente e, non da poco, all’ambiente. E’ un vanto per l’Italia ed un successo normativo e tecnologico.
La PEC nasce nel 2005 grazie ad un Decreto del Presidente della Repubblica (DPR 11 febbraio 2005, n.68), allora Carlo Azeglio Ciampi, e viene definita come “ogni sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici.” Dunque, la PEC ha una sua utilità indiscutibile: serve ad attestare che un dato messaggio sia stato inviato e ricevuto in una precisa data ed ora. Il DPR 11/02/05 n. 68, infatti, sancisce che “la posta elettronica certificata consente l’invio di messaggi la cui trasmissione è valida agli effetti di legge.”
Appare evidente come gli utilizzi della PEC siano molteplici: un esempio su tutti sono le partecipazioni ai concorsi o alle gare di appalto, che richiedono una domanda formale da presentare ad un Ente pubblico e che generalmente hanno scadenze imminenti.
La PEC consente di procedere nell’immediato, dal proprio PC di casa o dal proprio smartphone, con l’ulteriore vantaggio di ricevere direttamente nella propria casella PEC, ed entro pochi secondi, la preziosa ricevuta di ritorno che attesta il rispetto dei termini di presentazione della domanda. Altrettanto importante è il fatto che, a discrezione del titolare della casella, tutto possa rimanere archiviato nei server del Gestore PEC accreditato, a proprio beneficio nel caso sia necessario dimostrare di avere inviato la richiesta entro i termini previsti, cosa non da poco visto che la ricevuta di ritorno cartacea potrebbe andare smarrita o deteriorarsi con il tempo.
Esistono, inoltre, numerosi altri casi d’uso: dalle disdette di contratti alle convocazioni ufficiali, fino alle contestazioni e non solo. Ciò è possibile grazie a delle peculiarità che questo strumento possiede e che lo differenziano dalla raccomandata. In primis, il fatto che i messaggi PEC garantiscono che il contenuto di ogni messaggio (il testo e gli allegati) non sia stato alterato. Infatti, per legge (DPR 11/02/05 n. 68, art. 9) “la busta di trasporto è sottoscritta con una firma elettronica avanzata, generata automaticamente e basata su chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente di rendere manifesta la provenienza, assicurare l’integrità e l’autenticità delle ricevute (invio e consegna) e del messaggio contenuto nella busta di trasporto”.
La PEC dispone di livelli di sicurezza decisamente superiori rispetto alla posta tradizionale. Il protocollo sicuro, utilizzato per lo scambio di messaggi PEC, garantisce la massima affidabilità nella trasmissione dei messaggi, fin dal momento in cui la comunicazione viene inviata e chiusa automaticamente nella busta di trasporto, automatismo grazie al quale il messaggio viene protetto da crittografia e firma digitale del Gestore di Posta Certificata del mittente. Il contenuto della posta elettronica certificata è protetto legalmente e sottoposto allo stesso vincolo di segretezza riconosciuto dalla Costituzione alla corrispondenza ordinaria: questo significa che nessuno, nemmeno il gestore del servizio, può venire a conoscenza dell’oggetto della corrispondenza oltre a mittente e destinatario.
L’ Agenzia Italiana per l’Italia Digitale (AgID), organo ufficiale che ha il compito di contribuire alla diffusione delle tecnologie IT e di realizzare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana, ha comunicato i dati relativi alla diffusione della PEC: alla fine del 2018, le caselle PEC attive erano oltre 9 milioni e mezzo, per un totale di oltre 5 milioni e mezzo di messaggi certificati scambiati ogni giorno nel solo bimestre novembre-dicembre.
Sono dati estremamente positivi, che evidenziano un progressivo aumento nell’utilizzo del mezzo non solo nelle comunicazioni tra aziende, professionisti e Pubbliche Amministrazioni ma anche negli scambi che vedono come protagonisti i privati cittadini. Se consideriamo poi che le imprese registrate in Italia sono oltre 4 milioni, a cui aggiungere i professionisti e tutti gli altri soggetti tenuti per legge a possedere una PEC, risulta evidente quanto gli oltre 9 milioni di caselle attive rappresentino un traguardo significativo nella diffusione della Posta Elettronica Certificata. Un traguardo da preservare e su cui sensibilizzare tutti.