Secondo uno studio di Poly, il gap generazionale sul lavoro passa dal rumore: i baby boomer preferiscono il silenzio, invece la Generazione Z punta sul rumore. Più della metà della Generazione Z (55%) e dei Millennial (56%) afferma di desiderare degli uffici con open space – nonostante le distrazioni ad essi associate – secondo un nuovo studio di Future Workplace commissionato dalla società di unified communication Plantronics (“Poly” – precedentemente Plantronics e Polycom).
Amy Barzdukas, CMO ed Executive Vice President di Poly
Se si considera la varietà di differenti stili di lavoro e di generazioni diverse riunite in un unico luogo, non c’è da stupirsi se quasi tutti riferiscono di essere sottoposti a fonti di distrazione al lavoro. È altrettanto chiaro che il giusto mix di tecnologia e condizioni ambientali può ridurre la distrazione e migliorare la produttività, ed è esattamente questo che i dipendenti chiedono.
La ricerca sottolinea che:
– Le persone di tutte le età vorrebbero lavorare in ufficio – se solo non avessero colleghi rumorosi.
– La quasi totalità dei lavoratori (99%) riferisce di essere distratta da qualcosa mentre lavora nel proprio spazio di lavoro personale.
– Più della metà degli intervistati afferma che le distrazioni, cui sono sottoposti, rendono difficile ascoltare o essere ascoltati durante le telefonate e che hanno un impatto sulla concentrazione.
– La colpa è dei colleghi: la distrazione maggiore è legata ad un collega che parla ad alta voce al telefono, o che parla nelle vicinanze.
– Il 93% è frustrato, almeno occasionalmente, a causa di distrazioni durante una telefonata o una videochiamata.
Eppure Generazione Z e Millennial preferiscono ancora gli uffici con open space, probabilmente perché sostengono di essere produttivi in ambienti rumorosi e tendono a collaborare più di altre generazioni.
– La metà dei lavoratori preferisce lavorare in ambienti open, e più giovani sono più elevata è la percentuale di coloro che lo desiderano.
– Più della metà della Generazione Z afferma di essere più produttiva quando lavora in ambienti rumorosi o parla con altre persone, mentre il 60% dei baby boomer sostiene di esserlo quando si trova in un ambiente silenzioso.
– Il 20% delle Generazione Z trascorre almeno la metà della giornata al telefono, o impegnato in videochiamate o in chiamate multiple, mentre solo il 7% dei baby boomer fa lo stesso.
Jeanne Meister, socio fondatore di Future Workplace
La Generazione Z sta avviando al mondo del lavoro milioni di persone a livello globale e la nostra ricerca ha scoperto che questi ragazzi hanno stili di lavoro molto diversi rispetto alle generazioni precedenti. Oggi abbiamo quattro generazioni che lavorano negli stessi spazi, il che costringe le aziende a riconsiderare le definizioni tradizionali di ciò che rende un ufficio produttivo e di come i loro dipendenti possono collaborare al meglio.
Rispetto ai più anziani , la Generazione Z e i Millennials sono in grado di gestire meglio le distrazioni.
– La Generazione Z (35%) utilizza le cuffie per contrastare le possibili fonti di distrazione, mentre solo il 16% dei baby boomer fa lo stesso.
– Circa quattro su dieci tra Generazione Z e Millennials si spostano in spazi confortevoli, come divani o sedie imbottite, per lavorare. Più della metà dei baby boomer lavorano solo nel proprio spazio di lavoro.
– I baby boomer che ammettono di non trovare una soluzione alle distrazioni dei loro open space in ufficio sono il triplo rispetto a quelli della Generazione Z.
In particolare, i risultati della ricerca mostrano che quasi 3 persone su 4 lavorerebbero di più in ufficio se i datori di lavoro si impegnassero maggiormente per ridurre le distrazioni sul posto di lavoro, fornendo in tal modo una chiara opportunità di collaborazione tra IT, risorse umane e servizi di gestione delle infrastrutture. Nove intervistati su 10 dichiarano di essere frustrati dalle distrazioni durante le telefonate o le videochiamate, così come la maggior parte dei dipendenti impegnati al telefono e in videoconferenze durante il giorno afferma che le distrazioni potrebbero essere ridotte al minimo grazie tecnologie più avanzate (56%) ed eliminazione del rumore di fondo (56%).
Joe Burton, Presidente e CEO di Poly, sottolinea come l’azienda sia attenta alle esigenze dei professionisti.
Il modo in cui lavoriamo è cambiato drasticamente negli ultimi 30 anni. Da un lato l’open space rappresenta lo spazio di lavoro moderno, improntato alla collaborazione e alla comunicazione diretta tra colleghi, anche se spesso ciò comporta varie distrazioni dovute al rumore generato dagli altri. Dall’altro lato sempre più persone lavorano da uffici domestici, caffetterie o spazi di co-working e la capacità di comunicare e collaborare con colleghi o clienti può diventare una vera sfida.
Il passaggio alla mobilità e alle comunicazioni cloud rivoluziona tutto. Fino a poco tempo fa infatti il telefono fisso era legato alla tecnologia degli anni ’90, ora invece è possible avvalersi di una gamma crescente di funzionalità per la condivisione dei contenuti tramite voce e video.
Le chiamate non conoscono più limiti dovuti agli endpoint (cuffie, soluzioni per videoconferenza e audio, telefoni fissi). Il software nel cloud e il software su dispositivi intelligenti offrono un’importante varietà di esperienze per gli utenti. Stiamo entrando nell’era delle comunicazioni democratizzate.
Proprio per questo abbiamo dato vita a Poly, nata dall’unione di Plantronics e Polycom, con l’obiettivo di creare nuovi modi di vedere, ascoltare e interagire con i colleghi migliorando la comunicazione e la collaborazione con essi. Ciò è possibile abbinando vari tipi di endpoint intelligenti a piattaforme di comunicazione unificate che permettono di ridurre le distrazioni, la complessità e la distanza nello spazio di lavoro moderno.
Poly si propone di innovare perseguendo quattro obiettivi:
1. Rendere l’open space funzionale per tutti: il rumore sul posto di lavoro comporta una minore produttività e insoddisfazione dei dipendenti. Miriamo a ovviare alle distrazioni oltre che a rendere fruibili tecnologie che migliorano la qualità delle call nelle sale riunioni tradizionali;
2. Supportare la collaborazione tra persone tramite una vasta gamma di soluzioni che soddisfano la crescente esigenza di endpoint funzionali ed efficienti;
3. Progettare soluzioni mobili per offrire agli utenti strumenti di alta qualità per essere produttivi da qualsiasi luogo. Sia che si tratti di uno smart phone personale come di un “business phone” o di una giornata in cui personale e business si fondono, i lavoratori hanno bisogno di funzionalità vocali e video che si muovono con loro;
4. Migliorare i servizi cloud che aiutano i professionisti IT e gli utenti a ottenere il meglio dai propri dispositivi. Mentre continua la macro tendenza dell’empowerment degli utenti finali, i responsabili IT devono sapere come e dove vengono utilizzati i device.
Con i progressi nell’intelligenza artificiale, nell’apprendimento automatico e nelle nuove tecnologie, prevediamo un futuro in cui Poly abiliterà le migliori condizioni di comunicazione e collaborazione negli ambienti dinamici del lavoro moderno.