In occasione del tradizionale Cloud Security Summit, Palo Alto Networks ha incontrato la stampa di settore. Cloud e agilità sono la chiave per le imprese.
Anche per questo Matthew Chiodi, CSO di Palo Alto Networks, ha sottolineato quanto sia importante la scelta del partner in tema di sicurezza IT: dopotutto stiamo scegliendo a chi affidare il nostro mondo digitale.
Troppo spesso, tuttavia, le aziende sono diffidenti verso il cloud. Le ragioni sono molteplici: una frammentazione del dato che comporta scarso controllo dello stesso, motivi culturali (non ho il dato “presso di me”) e non di rado scarsa competenza.
Quindi, la strategia di Palo Alto prevede una stretta collaborazione con i partner tecnologici, che si tratti dei cloud provider, o degli sviluppatori che useranno le API fornite dalla società americana: anche grazie alla interazione con questi attori si potranno aiutare le aziende nel percorso verso il cloud.
Greg Day, VP and Chief Security Officer, EMEA ha posto l’accento sulla necessità di avere infrastrutture agili.
Infatti, l’agilità è indispensabile sia per le attività tradizionali della azienda, che per la gestione del cloud in quanto tale.
Day ha voluto fare due esempi concreti: Space X, i cui lanci spaziali costano 8 volte meno rispetto a quelli della NASA anche grazie a una struttura estremamente snella. Il secondo esempio virtuoso è quello di Waze, che con risorse e personale di molto inferiori a quelle di Navteq, ne ha ampiamente superato il valore, rendendo assai poco redditizio l’investimento di ben 8 miliardi di dollari fatto da Nokia per l’acquisizione di Navteq stessa.
Evidente come il medesimo approccio sia traslabile anche nel mondo della information technology: si tratta, ad esempio, di abbandonare il vecchio concetto di release monolitiche di nuove versioni di software, e di abbracciare convintamente il continuous developing.
Anche Greg Day ha voluto sottolineare la grande importanza del cloud.
Sia per la quantità impressionante di soluzioni di produttività azienda, che per la sicurezza, il cloud oggi è determinante.
Solo una convinta e completa adozione delle tecnologie cloud permette infatti di adottare tecnologie disruptive come machine learning e intelligenza artificiale, che sono alla base delle moderne tecniche di difesa da attacchi informatici.
In ultimo è stato Mauro Palmigiani, Country Manager Italia di Palo Alto Networks, a fornire un quadro sulla situazione della società americana. Compito decisamente agevole e gradito: l’azienda continua ad operare in chiara posizione di leadership crescendo del 29% anno su anno, mentre il mercato non va oltre il 9%.
Non stupisce quindi che ben 85 su 100 delle aziende Fortune 100 si servano di Palo Alto, sono oltre 60mila i clienti worldwide.
Nonostante il buon andamento generale, l’evoluzione di Palo Alto Networks non si ferma mai: sono ben 400 milioni di dollari annui la base di investimenti messa in campo. Anche la recente acquisizione di Demisto va vista anche in questa ottica (la cui tecnologia SOAR è confluita nel già ampio portfolio).
Per quanto riguarda l’Italia, il team è particolarmente ricco, potendo contare su 28 professionisti che offrono servizi a clienti e partner. Grazie a una presenza così importante, i clienti raggiunti sono oltre 1.500. Palmisano ha sottolineato (non senza soddisfazione) la presenza pervasiva in (virtualmente) tutti i settori e mercati verticali.