Riconoscere l’importanza della globalizzazione e passare a più carichi di lavoro basati su mobile, cloud e Internet, mentre si affrontano sfide e preoccupazioni relative alla rete e alla sicurezza, è l’arduo compito delle divisioni IT e delle imprese moderne. Perseguendo adeguatamente la strada tracciata, i CIO possono semplificare i processi aziendali, migliorare l’esperienza dell’utente e aumentare la produttività aziendale.
Anche se la scelta dei parametri tecnologici è rilevante anche nel mondo cloud, esistono ulteriori criteri da valutare per assicurare l’uso efficace e l’espansione di questa piattaforma. Non si parla unicamente di elementi tecnologici: servono infatti nuove pratiche di gestione dell’IT e del portafoglio applicativo, ma anche competenze tecniche per la gestione di singoli domini cloud e “soft skills” per interfacciarsi con la Direzione.
I manager che hanno a che fare con il cloud devono perciò saper governare le architetture in uso, al fine di ottimizzare le risorse e, conseguentemente, i costi. Serve inoltre un occhio attento in termini di gestione progettuale, un aspetto che impatta direttamente sulla selezione del cloud provider adeguato, sulla gestione dei contratti con i differenti fornitori e sulla pianificazione dei budget a disposizione.
Non di meno, la gestione operativa di tutti i giorni richiede ai team IT una grande attenzione circa la gestione della cybersecurity e la configurazione delle policy in uso. Tutto questo vale indistintamente durante le fasi di valutazione, migrazione e adozione completa di infrastrutture cloud.
Saper gestire il mondo cloud significa inoltre saper indentificare e perseguire quelle che sono le esigenze di business, sviluppando soft skills adeguate; le cosiddette “competenze trasversali”, che includono attributi personali, tratti del carattere, i capacità di interazione sociale e di comunicazione. Si tratta di aspetti non secondari, utili per sviluppare strategie di successo sul posto di lavoro e nella relazione con il team, il board e i colleghi in generale.
Nello specifico, per una Cloud Transformation di successo, le imprese dovranno dotarsi di figure specifiche, oltre a far crescere quelle già in forze ai team IT.
Il Cloud Specialist assicura una migrazione efficace alle moderne piattaforme cloud, questo grazie alle specifiche conoscenze delle tecnologie disponibili e alla capacità di “leggere” in profondità le esigenze dell’impresa.
Grazie al Cloud Architect, l’intera infrastruttura cloud sarà allineata a quella aziendale, secondo una logica ben definita per la Cloud Adoption. Al suo fianco si trovano i Cloud Systems Engineer, capaci di supportare l’evoluzione dei sistemi con il cloud e di lavorare con sviluppatori e product manager al fine di creare e gestire servizi scalabili.
La gestione delle operations e lo sviluppo fluido delle nuove App saranno rispettivamente responsabilità diretta del Cloud Operations Administrator e del Cloud Native DevOps Engineer.
La sicurezza è un tassello fondamentale in ogni punto della filiera; il cloud non può essere escluso da questo ragionamento. In un contesto in cui si adotta un approccio di mobilità e cloud-first, è diventato sempre più difficile per i team IT e di sicurezza avere una visione sul livello di sicurezza generale di un’azienda, soprattutto perché le soluzioni di sicurezza tradizionali non offrono una visibilità centralizzata su tutti gli endpoint.
Una piattaforma di sicurezza integrata e completa può aiutare i team IT e di sicurezza a risparmiare tempo, offrendo al contempo funzioni di automazione della sicurezza che accelerano la capacità di identificare con precisione i segnali di una violazione dei dati.
Affrontare le sfide relative alla sicurezza sul cloud è un lavoro costante e continuo che richiede che i team IT e a quelli dedicati alla sicurezza siano vigili e, allo stesso tempo, adottino gli strumenti di sicurezza e automazione più corretti che possano contribuire ad alleggerire una parte dei loro oneri operativi. Lavorare insieme (torna prepotentemente il concetto di collaborazione) per trovare le giuste soluzioni, assicura a entrambi i team di ottenere quello di cui hanno bisogno. È proprio la collaborazione tra questi due team che garantisce la protezione dell’intera infrastruttura, indipendentemente da carichi di lavoro on-premise o sul cloud.
In quest’ottica un Cloud Security Specialist svolge dunque una funzione particolarmente importante e garantisce la sicurezza dei sistemi interni e dei servizi in cloud.
Le figure appena descritte sono sempre più richieste, man mano che “la nuvola” entra in azienda. Per una gestione end-to-end delle politiche cloud e per poter orchestrare in modo autorevole tutte queste attività, si stanno creando specifici centri di competenza dedicati al cloud all’interno delle aziende. Anche in questo caso, la strada da fare è ancora molta, considerando che solo l’8% delle imprese interpellate nel corso dell’osservatorio del PoliMI ha affermato di avere un centro ad hoc. Interessante notare come il 13% preveda di istituirlo e il 43% disponga comunque di singoli esperti di riferimento.