Fluida ha presentato il Digital Workforce Report 2019: il remote working cresce, ma solo il 5% delle aziende sfrutta i vantaggi del mobile.
Infatti, a fronte del trend di crescita globale del remote working, l’Italia ha ancora molta strada da fare a livello organizzativo. Sebbene questa forma di lavoro a distanza si pratichi nel 67% delle aziende, solo il 5% ha già adottato una soluzione mobile per rilevare dati di presenza dei collaboratori.
Un limite considerevole, a fronte di uno scenario occupazionale sempre più liquido, in cui spesso il personale non opera dalla sede aziendale o non ha a disposizione un pc nel luogo in cui sta lavorando.
Mentre il lavoro remoto gioca un ruolo via via più incisivo nell’organizzazione delle aziende, emerge il gap esistente tra le reali esigenze d’uso e interazione degli utenti finali, che si connettono da mobile per il 71% del tempo, e gli attuali sistemi per la gestione delle risorse umane nella maggior parte della realtà italiane, prevalentemente basati su accesso da desktop, device di rilevazione locale, conteggi manuali o assenza totale di tracciamento.
Le imprese sono in grado di sapere in tempo reale chi è operativo in un preciso momento e da quale luogo? Lo studio ha evidenziato che nel 60% circa dei casi non è possibile accedere a questa informazione in pochi istanti. Del resto, nel 39% delle imprese analizzate le presenze non vengono tracciate in alcun modo o ci si basa su strumenti “analogici”. Nei casi in cui si utilizzino strumenti digitali, inoltre, non è sempre possibile ottenere l’informazione in pochi istanti.
2 aziende su 3 non usano software per registrare e gestire assenze di dipendenti e collaboratori in modo automatizzato. Non solo: la comunicazione di ferie, permessi o malattie avviene ancora compilando un modulo cartaceo addirittura nel 14% delle imprese. Solo il 17% si appoggia a software accessibili anche da mobile.
Analogamente, a fronte di sistemi poco user friendly o procedure complesse, dall’indagine emerge che quasi 1 dipendente su 3 non usa regolarmente gli strumenti forniti per richiedere ferie/permessi e per tracciare le attività svolte.
In circa 9 aziende su 10 è necessario che una persona in azienda investa il suo tempo a controllare i dati sulle presenze e assenze mensili, per comunicarli a chi elabora le paghe.
La situazione non è migliore per quanto riguarda il monitoraggio di freelance e collaboratori esterni: più di 2 aziende su 3 non usano sistemi digitali di tracciamento e analisi per gestire al meglio la relazione con lo staff che opera sotto una forma contrattuale adottata da circa 4 milioni e mezzo di persone nel nostro Paese. Nel 69% dei casi non viene eseguito alcun tracciamento con sistemi digitali.
Andrea Burocco, CEO e cofounder di Fluida
L’ecosistema aziendale italiano ha ancora molto da fare per giungere a una gestione digitale ed efficiente del personale. Il quadro tracciato mette in luce l’inadeguatezza degli strumenti utilizzati da moltissime imprese, rispetto all’uso che ne fa un utente finale. Che si tratti di grandi realtà o PMI, in Fluida abbiamo deciso di spostare il focus proprio sul lavoratore, per facilitarlo nell’interazione con l’azienda. Il tutto senza dimenticare i requisiti di efficienza e rapidità di analisi e rendicontazione che ogni mese portano via tempo prezioso ad amministrativi e responsabili di reparto. Digitalizzare l’intero processo, inoltre, permette di raccogliere dati preziosi sulla forza lavoro che è possibile integrare ad altri strumenti – dai software di elaborazione paghe a piattaforme di analytics, fino a sistemi che incentivano la meritocrazia – e allo stesso tempo consente di snellire la burocrazia legata a queste attività.