
Red Hat ha annunciato la decisione di cambiare il proprio logo. Dopo ben 19 anni, va in pensione il famoso shadownman: è il cappello il vero simbolo di Red Hat.
Lo shadownman, cui comunque Red Hat è molto affezionata, poteva essere percepito al di fuori come un’immagine cupa, lontana dai concetti di apertura e trasparenza che Red Hat si trova ormai a impersonare.
È quindi il cappello il vero simbolo di Red Hat, non chi lo indossa. È stata condotta una ricerca estesa sui dipendenti dell’azienda e su tutti i membri della community, e questo è emerso in modo evidente dalle risposte che abbiamo raccolto.
Per questo si è deciso di usare il solo cappello, risolvendo parallelamente molti problemi di leggibilità e ingombro: il logo ora è più facile da usare su sfondi diversi e in contesti differenti, funziona anche in piccoli spazi e, senza volto sottostante, acquista una flessibilità superiore.
Tim Yeaton, Executive Vice President e Chief Marketing Officer di Red Hat
Il nuovo logo riflette l’evoluzione di Red Hat, che è passata da un’azienda quasi “per iniziati”, ad alto contenuto specialistico e via via presente all’interno dei data center, ad essere il primo provider al mondo di soluzioni open source per gli ambienti hybrid cloud, una realtà che opera ogni giorno con tutte le più grandi aziende e organizzazioni del mondo, allo sviluppo e alla gestione di soluzioni mission-critical. Possiamo dire di essere usciti davvero dall’ombra. Per chi non conosce ancora Red Hat e vede oggi il nuovo logo, voglio che questo venga associato a un’azienda hybrid cloud innovativa, profondamente radicata nelle prestazioni e nell’affidabilità del mondo Linux – un’azienda capace di collaborare con loro affrontando le più importanti sfide tecnologiche, forte di un esteso portfolio di soluzioni, un partner solido e affidabile.