Secondo l’ultimo report globale reso disponibile da MarkMonitor, almeno un quarto dei domini dei brand sono stati attaccati da cyber criminali.
Il report ha inoltre evidenziato che lo scorso anno, per il 62% dei brand, il crimine informatico ha avuto un impatto sul proprio giro d’affari.
Almeno metà del campione interpellato ritiene che la violazione del brand sia cresciuta durante l’anno passato, mentre il 46% ha affermato che le minacce informatiche hanno influenzato lo sviluppo della strategia dei domini.
Chrissie Jamieson, VP of marketing, MarkMonitor
I domini costituiscono il nucleo dell’azienda e l’identità del brand, non è mai stato così importante proteggerli come in questo momento. È necessario sforzarsi maggiormente per mantenere protetto un brand online anziché interessarsi solamente ai domini. Si tratta di mettere in atto un’ampia e olistica strategia di protezione del brand che si concentri su domini, frodi e altre forme di violazioni, e che coinvolga un numero di dipartimenti all’interno dell’azienda. Il panorama è diventato incredibilmente complesso di pari passo all’evoluzione delle minacce informatiche. Anche le problematiche politiche e legislative hanno avuto un impatto sulla gestione e sicurezza del dominio. È necessario che vengano considerate parte del programma della protezione del brand online dell’azienda in modo che possano effettivamente limitare i rischi, fare leva sui benefici della rete e al tempo stesso proteggere gli asset cruciali.
La ricerca ha inoltre rivelato che il 39% dei brand ha registrato un dominio generico di primo livello (gTLD) e il 32% di questi ha subito l’impersonificazione del brand e un abuso. Inoltre il 39% dei brand ha affermato che la Brexit ha avuto un forte impatto sulla loro strategia di dominio, così come il GDPR. Quasi la metà degli interpellati (46%) afferma che il GDPR ha avuto effetti sulla strategia di dominio, mentre il 18% dice che con queste novità trova più difficoltoso proteggersi contro le violazioni.