Durante i Webroot Day, Achab ha incontrato stampa e operatori IT: il tema della sicurezza informatica è stato centrale nell’intervento del CEO Andrea Veca.
Prima di tutto, il manager ha ricordato i numeri espressi da Achab, che conta 30 risorse interne e un fatturato che si attesta a 7.7 milioni di euro.
Andrea Veca
Noi cerchiamo sempre nuove soluzioni software da proporre e selezioniamo quelle che ci convincono appieno. Webroot è chiaramente una di queste. Ha tutte le caratteristiche per soddisfare le esigenze degli MSP, e noi siamo estremamente focalizzati sui nostri partner; facciamo di tutto per generare nuove opportunità di business. Il mercato della sicurezza informatica presenta grandi potenzialità, e altrettanti ostacoli.
A supporto di questa (largamente condivisibile) affermazione, Veca ha mostrato grafici con dati tanto attesi quanto sconfortanti. Per quasi la metà dei partner, è la scarsa consapevolezza del rischio il primo ostacolo alla sicurezza nelle aziende, cui va sommato un ulteriore 10% di carenza formativa della forza lavoro. Un problema che si ripercuote a cascata sulla difficoltà nel proporre nuovi servizi; in meno del 2% dei casi il cliente accetta immediatamente quanto suggerito, nella maggior parte dei casi vendere richiede sforzi davvero importanti.
Anche per aiutare gli MSP (oltre 530 i partner di Webroot e Achab) le soluzioni proposte sono pensate per un target coerente con le dimensioni degli MSP stessi: quasi la metà di essi fattura meno di un milione di euro annui.
Le soluzioni di Webroot, ideali per un bacino di PMI, sono lightweight, agentless, e richiedono pochissima configurazione.
Queste sicuramente sono armi importanti in mano agli MSP, ricorda Charles Tomeo, VP of WW sales di Webroot. Non a caso, sottolinea con soddisfazione, sono oltre 14mila gli MSP globali, e oltre 300mila i business protetti. Far parte della famiglia Carbonite ha aggiunto funzioni complementari, quali server e endpoint backup, oltre all’e-mail archiver (essenziale in epoca GDPR).
È facile intuire le ragioni della reciproca soddisfazione di Webroot e Achab, che afferiscono allo stesso bacino di MSP, cui offrono soluzioni in grado di risolvere una serie di problematiche degli utenti finali:
– Endpoint leggero, in grado di girare su hardware non aggiornato (situazione frequente nel mondo PMI);
– Alto livello di automazione e ripristino dello stato precedente all’infezione;
– Bassi costi di manutenzione;
– Costante miglioramento delle performance di protezione, grazie al machine learning di sesta generazione.
Andrea Veca
La consapevolezza del rischio, nelle PMI italiane, è decisamente troppo bassa. Queste imprese si accorgono di essere vulnerabili solo quando il danno è ormai avvenuto, e non credendo di correre alcun rischio non si preoccupano di formare adeguatamente le proprie risorse, a loro volta inconsapevoli e poco propense ad affrontare percorsi formativi.
Abbiamo quindi bisogno di sempre più MSP, in grado di usare la propria forza persuasiva nei confronti dei clienti che godono della loro fiducia. E abbiamo bisogno che anche i mezzi di informazione facciano la loro parte, che sottolineino la gravità e l’urgenza del tema cyber security.
Difficile rimanere indifferenti alla forza con cui si è espresso il CEO di Achab, di cui raccogliamo volentieri l’appello.