Gastone Nencini, Country Manager Italy di Trend Micro, ha accolto la platea di oltre 350 persone presentando la terza edizione della Trend Micro Cyber Conference.
Il manager italiano ha voluto definire il lavoro della azienda come “The art of cybersecurity”: qualsiasi forma d’arte richiede volontà, ingegno e dedizione. Questo è quello che Trend Micro offre ai propri clienti: essenziale avere cuore, passione e voglia di andare a scoprire nuove minacce e nuovi threat.
Ci vuole tutta l’energia di realtà come Trend Micro, per difendere il perimetro informatico. Mai come oggi, il campo di attacco risulta infatti ampio e variegato. Se una volta era sufficiente spegnere il computer, oggi ci sono IoT, domotica, smart home, auto a guida assistita di cui doversi preoccupare. Questi sono solo alcuni degli aspetti di cui troppo poco ci si interessa, mentre gli attaccanti li conoscono molto bene e ne saggiano ogni potenziale vulnerabilità.
Tutto questo, ricorda Nencini, senza mai scordare le minacce già esistenti, perché non passano mai di moda e sono sempre in agguato. E non è un caso che, da trent’anni, il motto aziendale sia “Un mondo più sicuro per lo scambio di informazioni”.
Myla Pilao, Director Technical Marketing di Trend Micro, ha affrontato il problema sicurezza fornendo esempi su diverse scale di grandezza.
Nel suo intervento, ha voluto prima di tutto ricordare come non esistano virtualmente più settori privi di tecnologie e informatica. Il settore agricolo, citato ad esempio, è assolutamente ricco di IIoT, sensoristica ed attuatori: tutti potenziali bersagli di cyber criminali.
La digital transformation, continua la manager, è inevitabile e peraltro largamente auspicabile. Il panorama della cybersecurity, in conseguenza dell’adozione di tecnologie digitali ampiamente diffuse, è cambiato nel profondo e con grande velocità.
La stessa casa si è evoluta; sebbene quasi tutti abbiano un qualche livello di smart device in casa, solo il 20% degli utenti ha anche adottato sistemi di protezione adeguati. È quindi essenziale controllare il perimetro domestico con la dovuta attenzione.
Analoga riflessione può essere fatta, su scala diversa, per le città: sempre più vere e proprie smart city, presentano tuttavia non minori sfide per quanto riguarda la sicurezza, visto l’ingente numero di IIoT impiegati, e non tutti security by design.
Anche le infrastrutture critiche sono ovviamente un target ambito dai cyber criminali: con un singolo bersaglio è potenzialmente possibile creare un danno di enormi proporzioni.
In conseguenza di questo, la crescita degli attacchi rivolti alle critical infrastructure è stata di ben il 68% anno su anno. A rendere più difficile arginare il problema, concorrono anche la complessità e l’eterogeneità dei sistemi di gestione di queste infrastrutture.
I governi stessi sono bersagli: dati personali, sistema sanitario, educational; questi sono solo una parte degli obbiettivi, peraltro agevolati da sistemi di sicurezza spesso obsoleti o semplicemente inadeguati.
In ultimo, la manager di Trend Micro ha voluto sottolineare con forza il tema della sicurezza legata alle e-mail. Ancora oggi, ben oltre l’80% del totale degli attacchi sfrutta infatti la posta elettronica come veicolo. Attacchi sempre più precisi e personali, basati su tecnologie di spear phishing e social.
Ben 600 miliardi di dollari è il business generato dal cybercrime. È evidente che con questi numeri in mente, i criminali siano assolutamente determinati a correre qualsiasi rischio possibile pur di avere una fetta della torta.
La soluzione? Essere preparati e consapevoli, prima di tutto. La sicurezza non è mai un solo prodotto, ma il risultato di un percorso virtuoso, fatto sia di prodotti adeguati, sia di una preparazione all’altezza.