Gli esperti di TÜV Italia affrontano il tema della privacy, diventato caldissimo dopo l’adozione del GDPR. Le aziende devono essere preparate ed attente.
L’introduzione del GPDR ha sicuramente cambiato prospettive, rispetto alle precedenti normative in materia: il dato ora ha importanza in quanto tale, oltre ad essere materia prima per la data economy.
Non secondaria, quindi, l’istituzione della figura del Data Privacy Officer, un professionista che da semplice garante diventa un vero manager della data privacy.
È sicuramente corretto affermare che con il GDPR la Privacy diventa a tutti gli effetti un processo aziendale, che necessita di essere gestito nelle sue varie fasi, dal progetto fino alla mappatura dei rischi.
Guardando al mondo delle imprese, la necessità di garantire e tutelare i diritti di tutti i soggetti interessati genera la necessità di una gestione compliant della privacy, basata su un sistema organizzativo che vede coinvolte, accanto a capacità e competenze gestionali, altre di tipo tecnico e normativo in ambito ICT. I componenti di un sistema come questo devono essere figure competenti, capaci di un approccio interdisciplinare, per essere di supporto alle aziende nel gestire i numerosi adempimenti previsti dalla normativa Privacy.
Non sorprende sapere che Federprivacy, l’associazione di riferimento per i professionisti della Privacy, abbia avuto un forte incremento degli iscritti: +57,5% rispetto al 2017.
Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy
Il dato registrato lo scorso anno è stato un vero e proprio boom di professionisti che hanno rivolto l’attenzione al settore della privacy e alla protezione dei dati. Tuttavia, gli scenari delineano un’ulteriore crescita del fabbisogno di esperti della materia che va anche oltre il GDPR. Nel 2019, infatti, è attesa dall’UE la riforma della direttiva ePrivacy, che riguarda la protezione dei dati personali degli utenti online, la quale avrà un forte impatto sul mondo del digital marketing. In aggiunta sono previste nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la Blockchain, che implicano un uso massivo di dati personali da governare correttamente per evitare pesanti sanzioni e rischi di incidenti informatici, da cui possono scaturire danni reputazionali enormi per le organizzazioni coinvolte.
Nuovi obblighi, come quelli previsti dal GDPR, favoriscono lo sviluppo di nuove figure professionali, in questo caso il Privacy Officer e il consulente della Privacy, due professionisti che non possono essere collocati nell’ambito degli ordini professionali riconosciuti dalla legge, ma che possono garantire al mercato esperienza, abilità e competenza nel settore attraverso la certificazione rilasciata da TEI, TÜV Examination Institute, che consente a questi professionisti, superato l’esame di certificazione, di entrare nel registro dei Privacy Officer e Consulenti della Privacy di TÜV Italia.
Maria Fernandez, Business Unit Manager TEI di TÜV Italia
TÜV Italia è stato il primo Ente di Certificazione impegnato, prima ancora della pubblicazione del GDPR, nell’innalzamento qualitativo dei servizi professionali nell’ambito della privacy attraverso la certificazione della figura professionale del “Privacy Officer e Consulente della Privacy. In collaborazione con Federprivacy abbiamo avviato questo processo certificativo e ad oggi sono oltre 400 i professionisti ufficialmente accreditati.
Nicola Bernardi
In questo contesto è prevedibile che nei prossimi due anni il solo mercato italiano necessiterà di più di 70mila professionisti specializzati sia negli ambiti giuridici che in quelli informatici della protezione dei dati, ma allo stato attuale quelli adeguatamente preparati sono solo poche migliaia. Anche se le opportunità sono effettivamente tante, non ci sono chance per chi pensa di potersi improvvisare.
Oggi la Privacy è da annoverare tra i processi aziendali, un ambito dove l’informatizzazione dei processi produttivi ha favorito negli anni lo sviluppo di diversi standard specifici (ISO 27001 e ISO 20000 1). A queste si aggiungono le attività di assessment per la Business Continuity, il Disaster Recovery e l’Incident handling, oltre alle verifiche sull’applicazione delle linee guida ISO 31000 sulla gestione del rischio, che sono strumenti molto utili a disposizione delle aziende per comprendere se esse sono in grado di gestire eventuali eventi negativi ai loro sistemi informatici.
Danilo Diomede, Coordinatore Tecnico degli schemi IT della Divisione Business Assurance di TÜV Italia
Il Regolamento GDPR ha allargato il focus del “macroprocesso privacy” dalla prevalente dimensione legale dell’adempimento” (nomine, comunicazioni, sanzioni) ad un approccio gestionale e sistemico, che si origina dall’obiettivo essenziale di compliance aziendale e si declina in azioni organizzative (attribuzione di ruoli, definizione di policy, formazione e sensibilizzazione), operative (proceduralizzazione dei trattamenti) e tecniche (sviluppo di sistemi e applicazioni per i trattamenti, contromisure per la mitigazione dei rischi di intrusione), mettendo così in evidenza i benefici derivanti dall’adozione di un Sistema di gestione certificabile.
Il Regolamento GDPR ha inasprito le sanzioni per chi non rispetta i requisiti in materia di protezione dei dati personali. Le aziende, tramite un semplice applicativo che gestisce a 360 gradi tutto il processo di conformità, potranno comodamente conoscere se sono in linea con quanto disposto dalla normativa.
Sabrina Bruschi, Business Line Manager Servizi customizzati della Divisione Business Assurance di TÜV Italia
Abbiamo progettato questo software applicativo per poter fornire ai nostri clienti un supporto alla gestione della compliance aziendale. È una web application semplice ed efficace e soprattutto customizzabile in funzione del sistema di controllo e della complessità della struttura organizzativa, che permette di gestire a 360° il processo di raggiungimento e di successivo mantenimento della conformità al Regolamento Europeo sulla protezione dei dati.
Da diverso tempo TÜV Italia eroga corsi in ambito privacy, adeguando continuamente la proposta formativa agli aggiornamenti del settore.
Cristina Brodo, Responsabile di TÜV Italia Akademie
Inizialmente abbiamo sensibilizzato i professionisti su questo tema, organizzando corsi sui contenuti del Nuovo Regolamento. È con la pubblicazione ufficiale del GDPR, nel maggio 2018, che la formazione in ambito Privacy è diventata un tema sempre più centrale e necessario per aggiornare le competenze, soprattutto per chi già operava in questo settore, un must have possiamo dire.