Già da diversi anni l’adozione di sistemi thin client e piattaforme VDI ha modificato radicalmente il modo di usare e manutenere le infrastrutture IT.
Stiamo parlando di soluzioni per ambienti di medie e grandi dimensioni, dove un simile approccio permette di ridurre costi e tempi per l’acquisto dei materiali e la gestione del network di postazioni. Realtà più piccole prediligono ancora la classica architettura PC desktop Windows-based e server, ma va detto che anche in questo segmento di mercato qualcosa sta cambiando.
Alla base del cambiamento nella filosofia di progettazione e manutenzione delle reti aziendali c’è sicuramente il forte sviluppo tecnologico, sia a livello hardware, sia software. Grazie al progredire dei processi di integrazione è stato possibile realizzare postazioni desktop di dimensioni ultracompatte (chassis con volume di circa 1 litro, o meno), il tutto senza rinunciare alle prestazioni. Gli odierni thin client sono dunque microPC con una CPU e una RAM dedicata, e dotati di opportune connessioni I/O per la gestione delle periferiche lato utente (monitor, sistemi di puntamento e accesso).
Quello che invece è profondamente diverso rispetto a una postazione Windows canonica, è la totale indipendenza dalle logiche di “ambiente operativo” e la più facile gestione centralizzata del parco macchine. Tale dispositivo vanta una configurazione minimale ed è asservito a un server centrale che ne permette l’esecuzione di un numero ben preciso di applicazioni, precedentemente autorizzate in fase di deploy.
Una volta effettuato il boot tramite una immagine locale, o anche tramite network, il thin client funziona secondo una logica di terminale, un punto di accesso alle risorse condivise dell’azienda o, ancora meglio, all’infrastruttura cloud. Tutto questo avviando un comune web browser o App per l’accesso remoto.
Va da sé che un thin client, disconnesso alla rete o non autorizzato ad operare, sia praticamente inservibile (ciò ne scoraggia persino il furto); diversamente da quanto invece avviene con un desktop PC con un ambiente proprietario e uno spazio storage sufficiente per operare.
Ma non si tratta in verità di un limite, bensì di un pregio, dato che una simile macchina risulta più facile da controllare e mantenere, sia per il limitato numero di parti hardware soggette ad usura, sia per quanto riguarda i meccanismi e le policy di accesso al sistema centrale.