Optima Molliter è un brillante esempio di imprenditoria italiana, che sa coniugare perfettamente obbiettivi di business e, al tempo stesso, migliorare la vita dei clienti.
Vi abbiamo già parlato di Optima Molliter, per la sua presenza al CES 2019. Abbiamo quindi voluto approfondire la tematica, aiutati in questo da Franco Salvatelli, Head of R&D Department e socio. Con grande chiarezza, ci ha aiutato a comprendere meglio anche alcuni lati del fenomeno diabete che non sono sempre evidenti, anche per le persone che ne soffrono.
Prima di tutto, ha ricordato i (drammatici) numeri della patologia: 400 milioni di persone nel mondo, destinate a diventare 640 milioni nel prossimo ventennio. L’incidenza di stili di vita e abitudini alimentari, ben più della genetica in quanto tale, sono alle basi di questa pandemia, e il fatto che le previsioni siano così funeste, la dice lunga so quanto poco si sia riuscito a fare in tema di educazione alimentare.
Un dato di fatto che abbiamo trovato allarmante, anche in termini di costo sociale, è che un diabetico su quattro andrà incontro a ulcere del piede diabetico. Parliamo, quindi di un numero quasi due volte superiore all’intera popolazione italiana.
Se già oggi è possibile trattare queste lesioni con tradizionali gambaletti in vetroresina, i tutori proposti da Optima Molliter sono talmente superiori, da rendere praticamente inutile il confronto, da ogni punto di vista. Prima di tutto, la terapia per un’ulcera anche leggera richiede nella migliore delle ipotesi 3-4 settimane di terapia, e altrettanti gambaletti (che vanno sostituiti settimanalmente). Tempi e costi vanno raddoppiati in caso di ulcere pesanti, e con costi nell’ordine dei 2.400 euro a paziente (solitamente a carico del sistema sanitario nazionale, in Italia).
Per contro, la soluzione di Optima Molliter è solidissima e non va mai sostituita durante la terapia, può anzi essere riutilizzata in futuro. Fattore non secondario, dato che sfortunatamente (come ci ricorda Salvatelli) le ulcere hanno quasi sempre delle ricadute. Anzi, il manager marchigiano ha sottolineato che praticamente tutte le componenti dei tutori di Optima Molliter sono sostituibili; una bella idea e anche un grande risparmio di costi, per chi già si trova ad affrontare un grave disagio.
Entro il secondo semestre 2019, con il lancio commerciale di SBi Motus Smart, entreremo in una nuova dimensione della terapia per il piede diabetico. L’uso combinato di tre elementi consentirà un salto quantico in termini di benessere e qualità della vita per il paziente diabetico.
Quali? Presto detto: il sistema di sensori, l’App per smartphone e il software in dotazione al medico. La sinergia di questi tre elementi permetterà un monitoraggio H24 del paziente, con un sistema di notifiche sia per l’utente stesso, sia indirizzate al medico, in caso di utilizzo improprio o rimozione del tutore. Basti pensare al rischio cadute: non di rado, purtroppo, questo tipo di patologie colpisce persone anziane e sole.
Oltre al rischio trauma, esiste anche la terapia suggerita. Il medico potrà quindi valutare se (ad esempio) il proprio assistito sta seguendo quando prescritto in termini di movimento giornaliero.
Franco Salvatelli ha ricordato come questo sia solo un primo step: tutori di questo tipo, con sensoristica sempre più estesa, saranno infatti applicabili non solo ai diabetici, ma utilizzabili in una gamma davvero infinita di patologie e riabilitazioni.
Inoltre, con già il mercato statunitense ampiamente avviato (e con enormi margini di crescita), Optima Molliter si prepara ad entrare da protagonista in un ventaglio sempre più ampio di Paesi, e non abbiamo dubbi sulle più che solide probabilità di successo, grazie a concretezza e inventiva che sono davvero un patrimonio italiano.