Nell’affascinante atmosfera di Barcellona, VMware accoglie esperti e giornalisti da tutto il mondo per inaugurare la sessione 2018 del VMworld Europe.
Davanti a una platea di oltre 120 giornalisti di settore e oltre 2.000 analisti e partner si apre una sala di grandissimo effetto: tre enormi maxischermi e un audio ad altissima definizione fanno da cornice alla presentazione, che non potrebbe lasciare indifferente nessuno: “Possible begins with you”.
Si tratta del decimo anniversario del VMworld Europe, da sola, come ricorrenza, testimonia il grande successo della corporation americana. Dieci anni di grande innovazione, che hanno prodotto profondi cambiamenti anche a livello sociale ed economico. A testimonianza dell’impatto delle tecnologie di VMware, il CEO Pat Gelsinger, dopo i tradizionali ringraziamenti di rito per la comunità di Barcellona, per l’ospitalità, e verso tutti i presenti, ha subito indicato l’importanza della relazione con clienti e partner, tasselli fondamentali nel percorso senza fine verso l’innovazione.
La frontiera, ad esempio il BYOD, è spesso fonte di criticità per tutti i CIO, che lamentano l’eccessiva rigidità dei network aziendali, anche in questo ambito VMware è in grado di aiutare con le proprie soluzioni.
Il conflitto fra persone e profitto, ricorda Gelsinger, è uno dei punti critici di oggi; sapere che VMware permette risparmi energetici pari al consumo di combustibili di Italia, Spagna, Svizzera e Regno Unito, fa davvero impressione: oggi, VMware è totalmente “carbon free”.
Gelsinger ha poi considerato chi siano i supereroi di oggi: Cloud, Mobile, AI, e ovviamente Edge/IoT, cambieranno il mondo come poche tecnologie hanno fatto nel passato. Lo speech del CEO VMware è stato tanto chiaro, quanto estremamente efficace. L’enorme ampiezza del confine digitale rende la sicurezza davvero difficile da assicurare; VMware ha innovato la segmentation della rete aziendale, in micro-segmentation; ciò ha permesso di raggiungere livelli di sicurezza impensabili senza adottare le risorse di virtualizzazione. Sfruttando deep learning e AI, la micro-segmentation è in grado di “auto adattarsi”, riducendo anche le attività del reparto IT.
Tra i molti game changer che si affacciano sul mercato, nella flagship vSphere offering, si fa notare vSphere Platinum, un prodotto che riesce a sfruttare i limiti tecnologici come veri e propri vantaggi. Questo sottolinea come l’introduzione di nuove tecnologie non rappresenti per VMware un mero esercizio stilistico.
L’Adaptive micro-segmentation, ad esempio, risponde appieno ad esigenze reali e si avvale di deep learning e AI in un modo tanto complesso quanto efficacissimo; un vero fiore “tecnologico” all’occhiello.
Non poteva certo mancare il riferimento al multi-cloud, che VMware declina in VMware Hybrid Cloud; in sintesi, VMware permette di aggregare public e private cloud in VMware Cloud Foundaton, consentendo consolidamenti dei dati fra le varie fonti; essenziale, soprattutto per sistemi software aziendali che, diversamente, avrebbero grosse difficoltà ad accedere a dati da sorgenti diverse.
VMware, collaborando con Mercy Ships e Croce Rossa, dimostra inoltre una attenzione alla beneficienza e verso i più sfortunati, che è davvero merce rara, in aziende di questa dimensione. A riprova del fatto che, come ha più volte detto Gelsinger, profitto e persone non possono, e non devono essere alternativi.
Il CEO, rimanendo in ambito Cloud, ha introdotto Arvind Krishna, Hybrid Cloud & Director of Research IBM, l’azienda ha oltre 1.700 clienti nel mondo, e di questi ben 400 solo in Europa, per cui è facile campire quanto la sinergia fra i due player sia essenziale. Krishna, infatti, ha parlato di un mercato in grande crescita, anche in virtù del numero sempre maggiore di tecnologie cloud-based, come la face recognition.
Gelsinger e Krishna hanno rivelato come VMware e IBM, unendo il rispettivo know-how, possano offrire Mission Critical Workload con oltre il 99,9% di availability (nei rarissimi casi di failure, i servizi tornano attivi entro pochi secondi, al peggio, pochissimi minuti). Definire consistenti questi dati, sarebbe sicuramente riduttivo.
VMware dimostra quindi, una volta di più, di avere ben presente le esigenze dei clienti e partner. Uno sviluppo tecnologico fine a se stesso, non fa parte del DNA aziendale, pare davvero chiaro. Sebbene possa sembrare una ovvietà, il mercato IT è invece affollato di grandi idee e tecnologie, che spesso però non hanno reali riscontri. Ascoltare la propria customer base e i propri partner, per VMware è un vero punto fondante, un asso nella manica.
Gelsinger ha ben sintetizzato, dicendo che “VMware rende il multi-cloud molto più efficiente”. Non a caso, ben 8 aziende su 10, fra le top 100 di Fortune, usa VMware, e sempre, non a caso, il concorrente (ammesso si possa definire tale) più vicino, ha un volume di affari di almeno 10 volte inferiore. Su dati come questi, forse, risiede la chiave della forza di VMware: dominare il mercato, esprimere fatturati impressionanti e, nonostante questo, conservare una incredibile forza innovatrice.
Le opportunità di crescita, ovviamente, non mancano: la connettività 5G, di prossima introduzione, porterà il traffico dati mobile su un livello assolutamente superiore, e l’edge computing ne sarà inevitabilmente influenzato. Ne consegue, per i Service Provider, l’esigenza di accelerare nuovi servizi di networking, verso i quali la virtualizzazione del networking stesso sarà non una opzione, ma semmai una vera esigenza. Gelsinger ne ha parlato con chiarezza e con la determinazione di chi sa bene come sfruttare questo nuovo mercato, verso il quale (inutile quasi dirlo) VMware si pone sia come first mover, che come market leader.
VMware propone, inoltre, la propria versione dei servizi blockchain, denominati VMware Blockchain; una struttura ovviamente decentralizzata, ibrida, scalabile, e (soprattutto) managed as-a-service da VMware, ad ulteriore garanzia di affidabilità della blockchain stessa.
Pat Gelsinger, dal palco, ha saputo benissimo trasmetterci questa grande energia creativa e positiva, e se il CEO ha questa forza, siamo certi che sappia come trasmetterla anche ai suoi collaboratori.