SAP cresce e accompagna i propri clienti nel perfezionamento dei processi; nel corso di SAP Now l’azienda incontra la stampa e rende noti i risultati raggiunti.
SAP gode di ottima salute e, come conferma Luisa Arienti, Amministratore Delegato di SAP Italia, gli aumenti delle subscription sono superiori al 36%, per un total revenue in crescita dell’8%.
Questo ha anche portato a rivedere le stime per l’anno 2018, ampliando la forbice di fatturato prevista ad un notevole livello: da 25,3 a 25,5 miliardi di dollari. Pur senza entrare nel dettaglio del nostro Paese, Arienti ha tuttavia indicato come l’Italia abbia un tasso di crescita perfino superiore a quello della corporation, e per il settore cloud addirittura con tasso di crescita superiore al 50%. Sicuramente, più di molte parole, sono i risultati che testimoniano appieno il lavoro svolto da SAP Italia, peraltro in un Paese composto da molte piccole aziende (non il target classico di SAP) ed inoltre in un contesto politico/economico tutt’altro che semplice.
Lo stesso evento SAP Now permette momenti importanti di incontro fra i partner SAP e il mondo imprenditoriale, favorendo anche un proficuo scambio di idee, e ovviamente agevolando opportunità di business, a dimostrazione del grande senso pratico di cui SAP è da sempre ottimo esempio. In quest’ottica va anche visto il focus dell’incontro con la stampa specializzata, che ha così avuto modo di sentire dalle vive voci dei veri protagonisti, i clienti, i reali benefici di affidarsi alle soluzioni offerte da SAP.
Tre business totalmente diversi e anche tre realtà di dimensioni molto dissimili fra loro, in termini sia di fatturato che di risorse impiegate, eppure tutte accomunate dal poter contare su SAP nel proprio percorso di crescita.
Il Gruppo Feralpi, 1,2 miliardi di euro di fatturato e oltre 1.500 addetti, rappresentato dal CFO Alberto Messaggi, ha migliorato sensibilmente la gestione del rottame e dei robot, grazie ad una forte innovazione nello sfruttamento dei big data, nella cui gestione ed elaborazione SAP è da sempre all’avanguardia. Tutto questo ha permesso di automatizzare molti processi, di ottenere un prodotto finito di miglior qualità e di ridurre il rischio di infortuni sul lavoro, argomento quanto mai attuale.
Per iGuzzini illuminazione, che ha chiuso il 2017 con un fatturato di oltre 232 milioni di euro (e una crescita del 26% negli ultimi 5 anni) era presente l’AD Andrea Sasso, che ha indicato in SAP un partner essenziale nella gestione di produttività e sensori intelligenti, e va da sé che un settore in enorme evoluzione come quello dell’illuminazione faccia grande uso di data analytics.
In ultimo, una startup italiana, sicuramente più piccola dei gruppi precedenti in termini numerici, ma di altrettanto certo avvenire: Clairy, nella persona di Vincenzo Vitiello, co-founder e Chief Design Officer.
Clairy è un’idea tutta italiana, a metà strada fra l’ecologia (depurare l’aria con le piante) e la tecnologia pura (il vaso “smart” monitora l’inquinamento ambientale); l’ennesima dimostrazione di come questo Paese sappia ancora esprimere idee innovative e realizzabili al tempo stesso. Vitiello ha raccontato, con il sorriso, le grandi difficoltà anche economiche affrontate da lui e dagli altri fondatori, superate con grande forza di volontà e convinzione nelle proprie idee, che li hanno portati in breve tempo a ricevere dall’Unione Europea un finanziamento di ben 2 milioni di euro. Come tutte le startup, ovviamente, la necessità di reperire finanziamenti è al primo posto fra le esigenze: in questo, grazie a SAP, Clairy ha potuto presentare ai potenziali investitori numeri e dati estremamente dettagliati e precisi, sicuramente ottenendo con maggior facilità l’obbiettivo richiesto.
La sintesi di queste, e moltissime altre storie, è riassunta nell’indovinato slogan Intelligent Enterprise: molto più di una (pur indispensabile) automazione dei processi produttivi, ma una applicazione sempre più profonda di tutte quelle tecnologie in grado di aiutare le aziende ad esprimere tutto il proprio potenziale.
In risposta a chi, ancora, si ostinasse a vedere nei sistemi di A.I un fantomatico “nemico del genere umano”, Luisa Arienti ha risposto che saranno piuttosto proprio queste tecnologie ad offrire migliori condizioni di lavoro, e anche un maggior numero di occupati. Ci sentiamo senza dubbio di concordare appieno: solo una azienda profittevole mantiene e anzi aumenta il numero di addetti, e non sarà frenando le nuove tecnologie che sconfiggeremo la disoccupazione.