La versione che abbiamo provato ha una base hardware identica agli altri modelli della gamma e si poggia su una CPU Intel Atom C3338 e 8 GByte di memoria DDR4 con ECC. Si trattata di un microprocessore a 64 bit concepito per impieghi server, dotato di due core fisici (manca l’Hyper-Threading) e dotato di una frequenza base di 1,5 GHz (2,2 GHz Max Turbo). La cache integrata è di 4 MByte mentre il controller per memorie dispone di un solo canale e può indirizzare un massimo di 128 GByte con clock di 1.866 MHz. Il packaging compatto FCBGA1310 ne permette una facile integrazione su motherboard di ridotte dimensioni, mentre il TDP di soli 9 W si presta all’integrazione in device compatti.
La struttura interna è ordinata e sfrutta la medesima logica delle serie TeraStation del passato, con unità disco poste orizzontalmente e alimentatore in cima al cestello dei drive.
La base hardware per il modello in prova include inoltre due porte USB 3.0, due LAN Gbit e una 10 GbE, oltre a un output VGA al quale, come detto, è possibile collegare un display per l’uso diretto.
Chassis e proporzioni sono analoghe alle varianti TS3xxx, con due cassetti drive di tipo hot-swap con orientamento orizzontale e anta frontale con chiusura di sicurezza a chiave. Il display, personalizzabile tramite le utility software installate, si occupa di fornire le principali informazione e riporta eventuali avvisi o errori. Lo chassis è robusto e ben fatto, il sistema di raffreddamento è efficace e silenzioso.
La versione WSS (sulla sinistra) e la variante TS3210DN (a destra). Formato, dimensioni e analogie sono facilmente individuabili.
Durante le prove abbiamo potuto apprezzare i consumi contenuti, circa 24 -27 W in fase di utilizzo e 18 W quando i drive sono a riposo.
In termini di prestazioni abbiamo scelto di provare il NAS in abbinamento a cavi CAT6A e un controller server Asus XG-C100C a 10 GBps (il sistema di prova di riferimento include CPU Intel Core-i7 6700K – 16 GByte DDR4 3 GHz – storage M.2 Samsung 950PRO – Windows 10 Pro).
Il consumo istantaneo è espresso in Watt.
Durante l’uso e la configurazione si fa apprezzare la possibilità di accedere e usare il server come un qualsiasi altro server, installando applicazioni e configurando servizi attraverso gli strumenti standard Microsoft. La dotazione di utility Buffalo include il software per la replica e il backup, una dashboard di controllo, oltre ad applicativi per la gestione RAID e le notifiche.
Durante le attività abbiamo raggiunto velocità di 262 MB/s in lettura e 279 MB/s in scrittura. La copia diretta di file tramite SMB evidenzia velocità di 269 e 344,6 MB/s (lettura e scrittura rispettivamente). In generale i risultati ottenuti sono leggermente inferiori alle aspettative ma decisamente elevati per un uso all’interno di ambienti con meno di 50 utenti.
Come per la maggior parte dei NAS con sistema Windows, l’ambiente operativo risiede sulla partizione “C” dell’array RAID; per questo motivo, attività di scansione RAID, ricostruzione RAID e controllo dischi o antivirus impattano in modo significativo sulle prestazioni generali.
Per evitare fastidiosi colli di bottiglia è perciò consigliabile programmare tali attività al di fuori degli orari di lavoro.
Non solo, in caso di guasto totale dell’array, il sistema operativo dovrà essere ripristinato attraverso specifici tool e tramite il software immagine conservato sulla SD Card fornita in bundle.
Punteggio
74
su 100
PRO
Elevata integrazione AD; Lan10 GbE; facile da gestire e mantenere; chassis robusto e ben fatto; software backup incluso; display; chiusura di sicurezza.
CONTRO
Prezzo superiore alle proposte Linux; le attività di verifica impattano sull’uso del sistema; memoria non espandibile.
