Rubrik, l’esplosione dei dati e il Cloud Data Management

Rubrik, l’esplosione dei dati e il Cloud Data Management

Cristian Meloni, Country Manager di Rubrik Italia, tratta di Cloud Data Management, tra data boomer, millennial ibridi e la nuova generazione cloud.
Negli ultimi dieci anni la gestione dei dati personali è molto cambiata, che si tratti di librerie di musica digitale, album di foto o video di simpatici gattini. Archiviare e proteggere le immagini era un compito arduo che ne prevedeva il trasferimento dalla macchina fotografica al computer prima di masterizzarle su un CD o salvarle su un hard disk esterno, e poi l’acquisto di ulteriore spazio di archiviazione, ripetendo il processo fino al nuovo esaurimento di spazio.

Oggi, fortunatamente, non dobbiamo più gestire questo processo complesso, scattiamo le foto dai cellulari e voilà vengono automaticamente salvate e gestite nel cloud. Ogni immagine è facilmente accessibile da qualsiasi dispositivo, ovunque ci si trovi. Il cloud rappresenta una nuova era che solleva utenti e aziende, fornendo accesso universale e automazione alle loro applicazioni. Sfortunatamente però molte aziende sono in ritardo con l’adozione del cloud e devono ancora affrontare la complessità della gestione dei dati che gli utenti, come consumatori, hanno dimenticato da tempo. Se pensavamo di avere avuto delle difficoltà con gli album fotografici, gestire i dati aziendali è infinitamente più complicato. Le imprese hanno database che cambiano in modo continuo e i team hanno la necessità di accedere alle versioni dei dati attuali e a quelle precedenti, rispettando sempre normative rigide di sicurezza delle informazioni.

Inoltre, per non fare errori, le aziende stanno creando dati a ritmi elevati, tanto che IDC ha previsto che raggiungeranno quota 180 Zettabyte entro il 2025 a livello mondiale. Non stupisce quindi che i requisiti di storage delle aziende stiano crescendo del 40% ogni anno, secondo le stime di Enterprise Strategy Group.

Questa esplosione di dati è accompagnata da una nuova generazione di aziende specializzate nel cloud ibrido che cercano di beneficiare dell’emergere dell’economia cloud, promettendo di offrire maggiore agilità, velocità e prestazioni senza aggiungere costi e complessità.

Tuttavia, molte non sono poi in grado di mantenere la promessa a causa dei limiti interni all’infrastruttura. Hanno investito milioni in data center, ma ora desiderano sfruttare il modello pay-as-you-go e l’automazione del cloud, mantenendo il controllo e la visibilità sui propri dati. Dimenticano però un’applicazione killer che colleghi i loro sistemi al cloud. Nel frattempo, la raccolta e l’analisi dei dati sono diventate cruciali per raggiungere gli obiettivi aziendali in tutti i settori e, con la trasformazione del ruolo delle informazioni, è cambiato anche il modo di archiviarle, proteggerle e gestirle.

Qui nasce la sfida: le aziende come rendono democratico il cloud pubblico mentre allo stesso tempo gestiscono i dati in crescita su architetture cloud ibride?

Benvenuti nel Cloud Data Management
“Ma che cos’è il cloud data management?” Per comprendere al meglio la soluzione, bisogna prima ricordare il problema.

Backup e recovery, fino a poco tempo fa, erano un mercato “lussuoso”. Servivano più come un’assicurazione che come asset di business. Dalla prospettiva di un CIO, la speranza era di non doverli mai mettere in campo. Se ci si pensa, le aziende vedrebbero il ritorno di investimento solo in caso di eventi disastrosi.

Il cloud data management ridefinisce il mercato del backup e recovery, aggiungendo una funzione di creazione di valore. Si tratta di gestire e orchestrare in modo sicuro i dati, dove e quando necessario. Immaginiamo di avere la stessa facilità di accesso ai dati del team locale di test e sviluppo, passando però da un’applicazione di analytics nel cloud. Questo garantirebbe ai CIO nuove opportunità di utilizzo dei dati per creare valore senza limiti di infrastruttura.

Il cloud data management in pratica orchestra i dati delle applicazioni critiche su cloud pubblici e privati, offrendo funzionalità di gestione delle informazioni come backup, disaster recovery, archiviazione, compliance, ricerca, analytics e gestione delle copie (come test/dev) in una singola piattaforma eseguibile ovunque.
Sviluppata per la “Generazione Cloud”, elimina la complessità delle soluzioni legacy con un motore di policy automatizzato che gestisce i dati durante il loro ciclo di vita in tutte le funzionalità di amministrazione.

Questo significa poter abbandonare gli approcci infrastrutturali legacy che apportano miglioramenti solo sulla carta, e creare invece una nuova soluzione che comprende progettazione e convergenza scalabili tra software e hardware, con capacità attiva di gestione dei dati e accesso live online alle informazioni storiche. Infine, aiuta le aziende a ottenere benefici economici. Senza fare affidamento su un’applicazione attiva all’interno del data center e su cloud – che assicuri accesso universale, automazione dichiarativa e sicurezza – il percorso verso il cloud sarà sempre rallentato.

Il cloud data management è disponibile per potenziare le aziende in modo tale che possano operare in modo più rapido, intelligente e consolidato.