Red Hat, la brand identity è affidata al contest Open Brand

Red Hat, una diversa brand identity affidata al contest Open Brand

Alla ricerca di un nuovo logo aziendale, Red Hat ha scelto la strada della condivisione e dell’apertura, coinvolgendo clienti e partner nel progetto Open Brand.
Rivisto l’ultima volta nel 2000, il logo dell’azienda torna al centro dell’attenzione. Nel 2000 la mission dell’azienda era quella di prendere d’assalto un mercato tecnologico di fatto chiuso, costruito su pochi grandi monopoli. Allora il logo scelto era un tratto grafico a metà tra il supereroe e l’investigatore privato, che rifletteva le origini della storia aziendale, soprattutto la strategia di mercato iniziale, pensata per portare l’open source nei grandi datacenter, evitando con cura le barriere costruite da chi invece basava il business su tecnologie proprietarie.

Dopo poco meno di 20 anni, Red Hat è uno tra I player mondiali nelle tecnologie open source di livello enterprise. E l’open source è ovunque, anche nei datacenter più moderni e avanzati, nonché più critici, al mondo.
Quindi il “vecchio” logo aveva senso visto che Red Hat era di fatto un “agente segreto” del cambiamento. Oggi, invece, in ottica di apertura, trasparenza e condivisione, il messaggio da trasmettere va aggiornato, pur senza dimenticare le origini rivoluzionarie della società.
Partendo da questo concept, Red Hat ha lanciato già a fine 2017 il progetto Open Brand con l’obiettivo di rinnovare il logo, puntando sull’evoluzione e mantenendo la riconoscibilità.

Red Hat è partita da un sondaggio condotto tra partner, clienti e tutti coloro che hanno un interesse nella brand identity: il 67% ha indicato il cappello come l’elemento più importante del logo, il 18% ha scelto invece il colore rosso. L’81% considera il Fedora il cappello che meglio rappresenta Red Hat. Nient’altro ci è arrivato vicino. Il 40% ritiene che “l’apertura” sia la qualità principale da associare a Red Hat, seguita a distanza dalla “fiducia” (16%).
A maggio il Red Hat Summit statunitense è stato la prima occasione durante la quale clienti e partner si sono confrontati “fisicamente” con le proposte iniziali.
Proposte che sono – man a mano – si sono ridotte, oltre che raffinate e fatte evolvere. Dopo l’estate ci sarà un nuovo aggiornamento.