Per i test abbiamo ricevuto i due estremi della gamma A1000, la versione da 240 GByte SA1000M8/240G e quella da 960 GByte SA1000M8/960G. Per le prove abbiamo utilizzato un adattatore PCI Express x4 per sistemi desktop e una piattaforma con CPU Core i7 6700K, 16 GByte di RAM DDR4 e ambiente operativo Windows 10.
L’installazione di base non prevede alcun passaggio specifico, a parte la formattazione del dispositivo; una volta connesso il drive al sistema è possibile iniziare ad utilizzarlo sin da subito.
Eseguendo differenti suite di test abbiamo verificato le effettive qualità dei sample A1000, che hanno raggiunto e, in alcuni casi superato, quanto dichiarato dal produttore. Come lecito aspettarsi, nella maggior parte dei casi, l’unità più veloce si è dimostrata quella più capiente, da 960 GByte.
Questa variante raggiunge i 1,5 GB/s in lettura lineare e i 1,07 GB/s in scrittura lineare, secondo CrystalDiskMark 6. Le performance calano scegliendo differenti pattern e profondità di lettura del dato (Queue Depth), ma mantenendo livelli particolarmente interessanti.
La velocità reale del drive cala sensibilmente solo quando vengono trattati file e blocchi di piccole dimensioni (sotto i 16 KByte), mentre se si sale oltre 1 MByte per blocco le prestazioni risultano quasi invariate, anche aumentando la dimensione dei data block. In questi casi, con AttoDisk Bench si raggiungono i 1,7 GB/s in lettura e 1,07 GB/s in scrittura.
La versione più economica da 240 GByte registra velocità in lettura analoghe, con minime differenze in alcuni specifici test e una riduzione di performance media del 10% rispetto allo storage da 960 GByte.
Nel complesso entrambe le soluzioni sono risultate estremamente efficaci e valide per l’integrazione in un ampio range di possibili configurazioni.
Considerando le performance in senso assoluto, gli storage A1000 non sono indicati per configurazioni top di gamma, macchine da gioco o workstation. Sono piuttosto indicati per sistemi desktop da casa/ufficio, per setup microPC e miniPC, ma anche per notebook di recente introduzione che adottano già uno slot compatibile con il formato M.2.
Se abbinati a configurazioni anche mid-range, gli SSD A1000 possono offrire un immediato boost di prestazioni nell’uso di tutti i giorni, il tutto a un prezzo paragonabile ai convenzionali Solid State Drive da 2,5” con interfaccia SATA. Con questi ultimi non è neppure ragionevole porre termini di paragone, dato che, nella peggiore delle ipotesi, le unità Kingston risultano due volte più rapidi.
A un prezzo di euro 93,48, euro 160,68 ed euro 351,12, rispettivamente per i modelli da 240, 480 e 960 GByte, queste varianti A1000 non sono certamente le più economiche tra quelle SSD. Alcuni drive da 2,5” possono infatti costare anche il 25% in meno.
Tuttavia, considerando il prezzo di listino indicato da Kingston e l’effettiva possibilità di trovare questi storage con street price più concorrenziali, ci sentiamo di affermare che il rapporto benefici/prezzo è decisamente buono.
Punteggio
81
su 100
PRO
Interessante rapporto costo/prestazioni; Elevata velocità di lettura sequenziale.
CONTRO
Sensibile calo di performance con file di piccole dimensioni, soprattutto in scrittura.