Renato Lombardi, Direttore del Centro R&D Huawei di Segrate, commenta l’aggiudicazione del premio Positive Business Award e ci parla dell’R&D 5G.
Il Positive Business Award, specialmente quello relativo alla categoria “Innovation”, rappresenta sicuramente un importante traguardo per Huawei, che proprio nel suo centro di ricerca di Segrate fa dell’innovazione uno dei suoi core business.
– In quale misura il centro ha avuto modo di crescere negli ultimi anni? Questo premio rappresenta un significativo riconoscimento a questo percorso?
L’Italy Research Center è nato nel 2008 come primo centro di Huawei in Italia focalizzato sullo sviluppo di soluzioni e tecnologie microwave. Progressivamente ha ampliato il suo ruolo e con focus sulle tecnologie wireless delle alte frequenze per applicazioni 5G a trasmissione in ponte radio in gamme millimetriche oltre alla ricerca e sviluppo di componenti per le suddette applicazioni. Questo premio è molto importante per noi perché riconosce non solo gli sforzi d’innovazione fatti per la realizzazione di nuove tecnologie che hanno aperto la strada a un mondo migliore e sempre più connesso ma anche la positività che ci ha guidati nell’immaginare il futuro.
Nel DNA di Huawei coesistono innovazione e sviluppo, aspetti che devono essere coltivati e inseriti in una cultura aziendale aperta alla diversificazione e la crescita. Per questo motivo Huawei crede nella valorizzazione dei giovani talenti, collaborando con diverse università.
– Quali sono i principali atenei con i quali Huawei collabora, e quali sono stati i migliori risultati ottenuti da queste sinergie?
L’innovazione è parte integrante del DNA di Huawei e si riflette non solo nei considerevoli investimenti in Ricerca e Sviluppo – nel 2017 l’azienda ha investito ben 13,8 miliardi di dollari, il 14,9% del proprio fatturato globale – ma anche nell’organizzazione aziendale e nella valorizzazione dei giovani talenti attraverso la collaborazione con numerose università tra cui il Politecnico di Milano, Padova, Trento, Pavia, per citarne alcune, principalmente nell’ambito degli algoritmi per le telecomunicazioni, delle architetture di antenna e dei circuiti integrati a radiofrequenze (RFIC).
L’Italy Research Center è composto oggi da circa 100 persone molto diverse tra loro per età, provenienza, competenze ma tutte accomunate dallo stesso spirito d’innovazione e positività che ha reso possibile continuare a sviluppare tecnologie all’avanguardia e attrarre sempre più gli investimenti in Italia di Huawei che ogni anno destina globalmente circa il 15% del proprio fatturato alla Ricerca e Sviluppo.
Il 5G è in forte ascesa e i recenti trial Huawei in collaborazione con Tim e Fastweb nelle città di Bari e Matera ne sono una brillante dimostrazione.
– Quali sono i prossimi obiettivi e i campi applicativi 5G su cui sti sta concentrando il vostro centro di ricerca a Segrate?
Con i trial condotti congiuntamente da Huawei, Tim e Fastweb possiamo affermare che la tecnologia 5G è uscita allo scoperto, dai laboratori di ricerca alla sua prima fase di implementazione. A Bari e Matera abbiamo, infatti, presentato i primi scenari d’uso di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata nell’ambito della sperimentazione 5G promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, un significativo momento di svolta di questo progetto che prevede di raggiungere nelle due città una copertura del 75% della popolazione già entro la fine di quest’anno per arrivare a una copertura integrale entro il 2019 e trasformare questi territori in un vero e proprio laboratorio digitale.
Nel dettaglio, a Matera è stato mostrato il primo scenario d’uso reale end-to-end, sviluppato dal Consorzio Bari-Matera 5G, a supporto del turismo digitale per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico della capitale europea della cultura 2019 attraverso la soluzione di Virtual Reality che consente di visitare da remoto con un visore alcuni dei luoghi di principale interesse turistico. A Bari invece è stata presentata la tecnologia di realtà aumentata per la manutenzione dei propulsori delle navi Isotta Fraschini che, grazie all’utilizzo di uno Smart Helmet e alle performance di alto livello della rete, offre assistenza remota agli operai impegnati nelle attività di montaggio e smontaggio del motore di una nave attraverso l’assistenza e la ricezione di indicazioni tridimensionali.
La tecnologia 5G di Bari e Matera rappresenta una delle prime implementazioni in Europa e nel mondo; questi test sul campo proseguiranno per tutto il 2018 e anche nel 2019 e ci permetteranno di capire nel tempo come questa tecnologia sia in grado di offrire prestazioni sempre più avanzate e aprire la strada a nuovi scenari applicativi.