Proofpoint evidenzia come la minaccia delle frodi via email sia sempre attuale, soprattutto quando il pericolo arriva da un dominio Internet che sembra sicuro.
Il numero medio di registrazioni difensive di domini ammonta a 300. Per le grandi imprese, i domini registrati in modo sospetto possono superare quelli registrati dall’azienda nell’ordine di 20 a 1.
La ricerca Proofpoint suggerisce che i malintenzionati superano i brand nella registrazione di domini sospetti rispetto alle registrazioni difensive, rendendo le aziende vulnerabili a frodi, phishing, spoofing e altro ancora. Per difendersi, le imprese non devono registrare ogni possibile permutazione del proprio dominio o domini, ma analizzare le modifiche e le sostituzioni più comuni per assegnare una priorità alle loro registrazioni difensive e gestire un sottoinsieme più ragionevole di potenziali domini colpiti da attacchi di typosquatting.
I domini “fotocopia” rappresentano poco più del 3% dei tentativi complessivi di frode via email, ma costituiscono un numero sproporzionato di domini utilizzati nelle frodi via e-mail, phishing, angler phishing e altri.
Mentre alcuni osservatori prestano maggiore attenzione alle nuove o insolite registrazioni fraudolente di domini di primo livello (TLD), le registrazioni sospette per l’estensione “.com” standard rimangono di gran lunga le più comuni (82%), mentre quasi il 90% ha utilizzato lo stesso TLD del marchio per cui si spacciavano.