Moviri, è una società italiana, nata dal Politecnico di Milano, che si muove con successo sui mercati internazionali grazie alla propria capacità di vedere le opportunità, coglierle e saperle sfruttare.
La storia di Moviri prende avvio nel 2000 all’interno dell’acceleratore del Politecnico di Milano.
In origine il nome della società è Neptuny e sviluppa Caplan, un software di ottimizzazione delle risorse hardware e software all’interno dei data center. Caplan incontra un grande successo, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo, successo che si può dire straordinario dal momento che nel 2010 BMC Software ha comprato Caplan e ne ha assorbito il team del prodotto.
La peculiarità della storia non sta solo nel successo internazionale di Caplan ma anche nel fatto che, lungi dal considerare conclusa l’avventura, Neptuny ha proseguito il suo percorso con il nuovo nome Moviri e una nuova identità societaria.
Di più, Moviri ha allargato la propria presenza nel mondo affiancando al centro di eccellenza di Milano le sedi di Los Angeles, Boston e Londra.
Il punto di ripartenza per Moviri è stata la consulenza con servizi professionali negli ambiti Data Analytics, ottimizzazione digitale, capacity management e sicurezza.
Sono seguite prima ContentWise, che opera sul mercato della televisione digitale interattiva e dei new media, e che offre soluzioni che analizzano il comportamento e i gusti degli utenti per poi suggerire agli stessi utenti le scelte più consone al loro profilo.
Da ultimo, nel 2012, Cleafy che si occupa di sicurezza internet antifrode per applicazioni web e mobile.
Oggi siamo di fronte a una società presente in più di trenta paesi, con oltre 30 milioni di euro di fatturato, 200 dipendenti e più di 130 clienti.
Però il primo amore non si scorda mai, basta sentire come Paolo Bozzola, CEO di Moviri, parla di Caplan: “Oggi con BMC ha circa 800 installazioni e sette banche sulle sette più grandi al mondo hanno un sistema acquistato da BMC.”
Non che l’oggi sia avaro di soddisfazioni. Nel mercato televisivo e video cresce la domanda di personalizzazione dell’esperienza utenti di servizi on demand multischermo. ContentWise è partita con Fastweb e la IP television per poi prendere piede in Germania fino ad annoverare come clienti, tra gli altri, BBC, SKY, Mediaset.
“Sono oltre cento 100 milioni gli utenti finali che nel mondo usano ContentWise” sottolinea Bozzola.
La soluzione proposta da Cleafy è volta a proteggere i servizi finanziari online dai tentativi di frode provenienti in modo particolare da dispositivi mobili e web.
Il punto di forza è non solo quello della protezione difensiva quanto dell’analisi dei comportamenti che consente di individuare gli eventuali rischi e di prendere gli opportuni provvedimenti.
La data analytics è la base, la strada da seguire è proprio l’analisi dei dati.
Moviri svolge anche un ruolo di primo piano nel grande mondo dei maker.
La società infatti è socia di Arduino, o forse sarebbe meglio dire la nuova-vecchia Arduino che ha visto il ritorno in carica di Massimo Banzi e degli altri co-fondatori e che possiede tutti i marchi di Arduino.
Il rapporto è così stretto che Fabio Violante, presidente di Moviri è anche CEO di Arduino.
“La comunità di Arduino è enorme. Nel mondo ci sono oltre 4 milioni di maker formati sulla piattaforma Arduino – sottolinea Bozzola -, il nostro obiettivo è portare le nostre competenze dentro ad Arduino, contribuire al piano industriale di Arduino. La nostra partecipazione è sì finanziaria ma questa è la base per il contributo industriale.”
Una delle peculiarità di Moviri è di essere un’azienda autofinanziata, la società opera con risorse proprie e i profitti vengono reinvestiti. Adesso stanno lavorando sulla capacità di usare a leva i soldi di terzi pur con l’intento di mantenere l’azienda a breakeven.
Questo finora non ha certo limitato le capacità di presenza sui mercati mondiali.
ContentWise e Cleafy sono nate con un respiro internazionale mentre Moviri, il cui primo mercato è l’Italia, ha iniziato a svilupparsi negli USA.
Le sedi estere in parte sono uffici commerciali e in parte sono sedi di team tecnici. Una presenza quella tecnica molto forte se si pensa che il Chief Technology Officer di ContentWise lavora negli Usa. La presenza di team tecnici all’estero ha molteplici funzioni.
Intanto, di consentire il contatto e la vicinanza con ecosistemi tecnologici importanti come quello californiano con l’obiettivo di vedere le opportunità, coglierle e sfruttarle.
In secondo luogo, serve a motivare i talenti italiani reclutati da Moviri che guardano con interesse a esperienze professionali nei luoghi dell’eccellenza tecnologica.
Infine, è utile per attrarre talenti dall’estero e favorire spostamenti verso Milano.
Quanto al futuro il programma è chiaro, come spiega Bozzola: “Non perdere slancio ed entusiasmo e diventare troppo industriali e commerciali.”