Liferay, la piattaforma open source di esperienza digitale

Liferay, la piattaforma open source di esperienza digitale

Andrea Diazzi, business development manager Italy, illustra le caratteristiche e gli sviluppi della digital experience platform di Liferay.
Liferay è nata nel 2004 in California e la prima attività del fondatore è stato lo sviluppo delle pagine web della chiesa di Diamond Bar, la cittadina californiana dove ha sede la società.
Presente in Italia dal 2009, attualmente ha 19 uffici in 16 paesi, 200 partner in 40 paesi, 1.500 clienti enterprise nel mondo e oltre cinque milioni di download del software.
L’azienda è basata sull’open source e vanta 150 mila membri della comunità, 22 mila dei quali partecipanti al forum.
Nasce come società di consulenza per poi passare alla vendita di sottoscrizioni alla versione enterprise del proprio prodotto, un portale orizzontale che supporta la piattaforma di esperienza digitale.
Il modello di attività è quello del mondo open source con la parte gratuita a disposizione della community e la parte enterprise a pagamento.

Liferay, la piattaforma open source di esperienza digitale

“Liferay – evidenzia Diazzi -, sono sette anni consecutivi che riveste la posizione di leader nel ‘quadrante magico’ di Gartner dedicato ai portali orizzontali.”

Il software della società, disponibile on premise e in cloud, consente di costruire siti, blog, app, intranet, customer portal, in generale tutti gli strumenti che compongono nel loro insieme una completa digital experience platform.
L’utilizzo di DXP all’interna di un’azienda ha l’effetto di trasformare le operazioni interne, accrescere l’agilità nei processi interni e facilitare la collaborazione. Inoltre, vengono unificate le esperienze utenti, anche per quanto riguarda i clienti interni e i fornitori.
Il Mobile riveste il primo posto come ordine di importanza nell’implementazione della digital experience platform. La soluzione di Liferay è modulare e basata su micro servizi, il che favorisce l’integrazione e lo sviluppo costante.

“La velocità del cambiamento è tale che – sottolinea Diazzi -, la flessibilità, la modularità e l’indipendenza dalla tecnologia sono fondamentali.”

Caratteristiche tutte riscontrabili nel prodotto Liferay che non solo è basato su open source ma è stato sviluppato in modo nativo dal momento che la società non ha mai effettuato acquisizioni.

Liferay, la piattaforma open source di esperienza digitale

Liferay non sviluppa proprie applicazioni di machine learning e intelligenza artificiale ma le integra con la piattaforma DXP.
I partner in Italia attualmente sono otto e tra i clienti figurano enti della Pubblica Amministrazione, assicurazioni, banche come Banca d’Italia, Popolare di Milano, Popolare dell’Emilia-Romagna.
La società californiana è open non solo nella tecnologia ma anche nel rapporto con la società civile. Ogni anno dona il 10% dei profitti ad attività sociali e i dipendenti hanno ogni anno cinque giorni pagati per attività di volontariato.