Juniper Networks presenta una nuova ricerca sulla “coesione digitale”, che svela le sfide e le attese di aziende e consumatori in un mondo sempre più connesso.
Prima di tutto, la nuova ricerca targata Juniper Networks considera l’automazione. La coesione digitale comporta che service provider e imprese rendano disponibili molti servizi istantaneamente. L’automazioneè proprio quello che permette tale “contemporaneità”. Secondo l’indagine, i principali vantaggi commerciali risultanti dalla coesione digitale risiedono nella maggiore automazione e capacità di controllo per il 60% delle aziende, mentre il 58% cita l’aumento di produttività.
La strategia di Juniper per l’automazione consiste nel ridurre la complessità operativa mediante la semplificazione e l’astrazione. La telemetria, per esempio, è uno degli strumenti che permette di implementare rapidamente nuovi servizi di rete e migliorare l’utilizzo della capacità e la resilienza della rete. Juniper ha messo a punto un automation framework composto da una suite completa di tool, kit di estensione e interfacce di programmazione. Juniper definisce questo stadio come “Self-Driving Network,” in cui le reti sono in grado di scoprirsi, configurarsi e monitorarsi da sole. Le reti devono diventare più adattive e predittive nei confronti dei loro ambienti. Il cammino verso queste reti “zero touch” passa attraverso la telemetria, l’automazione, e il machine learning.
Le persone oggi impegnate in attività ripetitive legate alla gestione della rete saranno libere di dedicarsi ad attività strategiche di più alto livello. Mentre molti parlano di intelligenza artificiale”, Juniper preferisce parlare di “intelligenza aumentata”.
Anche le prestazioni sono importanti. I clienti hanno ormai chiaro cosa aspettarsi dalle nuove funzionalità di networking avanzate. La bassa latenza sta diventando un elemento competitivo di differenziazione, visto che gli utenti si aspetteranno servizi e risposte istantanee. Per rendere possibili prestazioni di livello superiore anche nel cloud, Juniper Networks ha sviluppato una collaborazione con Netronome per offrire ai clienti la possibilità di assegnare un maggior numero di workload a un singolo server, potendo così godere di migliori performance con un minor numero di server.
L’interoperabilità è a sua volta cruciale. I singoli servizi che non sono mai stati usati in precedenza possono essere richiamati per comunicare con altri servizi per completare l’attività in corso: ciò implica apertura e disaggregazione a tutti i livelli dello stack di rete IP. Pensiamo al settore della sanità, ad esempio, dove la rete è la base di nuovi modelli di assistenza a costi accessibili. Per agevolare questi processi, OpenLab, il centro per l’innovazione di Juniper, opera come risorsa globale a disposizione degli innovatori che vogliono costruire applicazioni e soluzioni integrate nella rete. Clienti, partner, università, studenti e startup utilizzano OpenLab per rifinire, sviluppare e testare soluzioni che sfruttano l’intelligenza della rete e le possibilità di automazione.
Conta anche la fiducia. L’indagine Juniper ha evidenziato come consumatori e aziende temano i problemi di sicurezza e compliance dei megaservizi. La cyber sicurezza è diventata un tema scruciale: alcune organizzazioni hanno scelto di far convivere prodotti di sicurezza diversa nella speranza di migliorare il proprio grado di protezione. Queste soluzioni non integrate, invece, danno origine a infrastrutture complicate e inefficienti. Recentemente Juniper Networks ha annunciato un aggiornamento della sua piattaforma SDSN, che offe una protezione pervasiva in ambienti multivendor di cloud pubblici e privati. Grazie a metodi di applicazione automatica delle policy, intelligenza real time e machine learning, SDSN è in grado di sapere quando e come difendere persone, dati e infrastruttura di un’organizzazione usando un framework aperto per semplificarne le operazioni.