Cisco riscrive le reti per rispondere alle esigenze delle aziende che lavorano su cloud, in mobilità, con l’Internet delle Cose e vogliono farlo in sicurezza.
Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia, non ha dubbi, un mondo in cui milioni di persone popolano la rete, in cui il digital business va alla velocità del software, bisogna ripensare la rete, garantire velocità e semplicità, assicurare normalità operativa e difesa dagli attacchi.
“Trasportare dati, voce e video ormai è dato per scontato – dice Alberto Degradi, infrastructurearchitecture leader, Cisco Italia -, oggi bisogna rispondere alle esigenze delle aziende che lavorano su cloud, in mobilità, con sistemi IoT e con una maggior esposizione ai rischi per la sicurezza.”
La gestione manuale non è più efficace ed è necessario partire da una nuova rete che abbia la capacità di imparare costantemente, grazie agli analyticse a soluzioni di intelligenza artificiale, e sia in grado di adattarsi a molteplici e differenti dispositivi e al tipo di traffico. Oltre che di proteggersi costantemente.
Una rete basata sull’intelligenza e che quindi più viene usatae più acquista conoscenza e maggior capacità di essere predittiva.
Tre principi fondamentali:
– l’intento, l’intenzione strategica di business poi tradotta in policy specifiche, che consente di gestire milioni di dispositivi;
– il contesto, il dato e il suo contesto, chi, che cosa, quando, dove;
– l’intuizione, l’uso del machinelearning per analizzare grandi volumi di dati e anticipare cosa stia succedendo sulla rete.
“La rete come un sensore e un guardiano della sicurezza” aggiunge Stefano Volpi, security practice leader, Cisco Italia.
Le tecnologie alla base dell’implementazione della rete intuitiva
Cisco Digital Network Architecture (DNA) fornisce un portfolio hardware e software innovativo che dà vita a una nuova era del networking; una suite di tecnologie e servizi progettate per lavorare all’unisono in un singolo sistema:
– DNA Center, una dashboard di gestione centralizzata e intuitiva che fornisce ai team IT un approccio intent-based che spazia tra progettazione, provisioning, policy e assurance. Grazie alla piena visibilità e al contesto lungo l’intera rete, DNA Center permette all’IT di centralizzare la gestione di tutte le funzioni di rete;
– Software-Defined Access (SD-Access), utilizza l’enforcement delle policy e la segmentazione della rete, entrambi automatizzati, su una singola network fabric per semplificare l’accesso, da parte degli utenti, alla rete, ai dispositivi e alle cose. Automatizzando le attività giornaliere come ad esempio la configurazione, il provisioning e il troubleshooting, SD-Access abbatte il tempo necessario per adattare la rete, riduce il processo di risoluzione dei problemi da settimane o mesi a poche ore, e diminuisce l’impatto delle violazioni della sicurezza. Le analisi iniziali delle trial dei clienti e di test interni mostrano una riduzione del tempo di provisioning della rete pari al 67%, di risoluzione delle problematiche dell’80%, dell’impatto delle violazioni della sicurezza del 48%, e delle spese operative del 61%;
– Network Data Platform and Assurance, piattaforma di analisi avanzata che classifica e correla la vasta mole di dati che passano sulla rete e utilizza il machinelearning per trasformarli in analisi predittive, business intelligence e insight perseguibili fornite attraverso il servizio DNA Center Assurance;
– Analisi del traffico crittografato, gran parte degli attacchi informatici si nascondono nel traffico crittografato e il numero tende a salire. Utilizzando l’intelligence di Cisco Talos e il machinelearning per analizzare il traffico di metadati, la rete identifica le impronte digitali delle minacce conosciute anche nel traffico crittografato, senza decifrarlo e impattare la privacy dei dati. Cisco permette all’IT di rilevare le minacce nel traffico crittografato con oltre il 99% di precisione, con meno dello 0,001% di falsi positivi;
Switch Catalyst 9000, la famiglia di switch creata appositamente per le nuove realtà dell’era digitale, è in grado di soddisfare pienamente le esigenze di mobilità, cloud, IoT e sicurezza. Il Cisco Catalyst 9000 fornisce sicurezza, programmabilità e prestazioni senza precedenti, portando innovazione a livello hardware (ASIC) e software (IOS XE).
Subscription Software, nel momento in cui acquisteranno gli switch della famiglia Catalyst 9000, i clienti avranno accesso alle funzionalità software DNA mediante subscription, sia di suite software Cisco One pre-assemblate sia di componenti singoli.
I servizi DNA, per permettere ai clienti di adottare con rapidità e tranquillità questo nuovo networking intuitivo, Cisco ha creato un nuovo portfolio di servizi che sfrutta la comprovata esperienza, le best practice e gli strumenti innovativi dell’azienda. Sia che il cliente voglia trasformare l’intera rete o integrare nuove funzionalità di sicurezza e automazione nella rete esistente, Cisco ha un ciclo completo di servizi di consulenza, implementazione, ottimizzazione e servizi tecnici per aiutarli durante tutto il percorso. I partner di canale Cisco possono inoltre rivendere tali servizi e creare practice di networking che integrano software, sicurezza, automazione e analisi appositamente studiate per i loro clienti.
Vedere anche “Digitale, ovunque. Ma che sia intuitivo.” Di Chuck Robbins, chief executive officer di Cisco
Cisco, come spiega Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia, ha investito 100 milioni di dollari con il Governo italiano per il progetto #digitaliani che mette al centro dell’attività l’educazione, l’industria e l’open innovation.
Per quanto riguarda l’education, cuore dell’iniziativa e realizzato in collaborazione con il Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nel corso del primo anno sono stati formati 38 mila studenti, con l’obiettivo di formarne 100 mila nel triennio, con una particolare attenzione per gli istituti tecnici e professionali.
Per il corso di Industria 4.0 è stato consegnato a docenti e studenti un kit di programmazione basato su Arduino.
Per l’industria si è investito su due comparti: agroalimentare e manifattura.
Altri progetti riguardano comuni e regioni quali Palermo, Perugia e il Friuli Venezia-Giulia.