DataCore, ecco come le aziende valutano lo storage innovativo

DataCore, ecco come le aziende valutano lo storage innovativo

DataCore rivela i risultati di una nuova indagine che delinea tutti i trend e le novità in ambito software-defined storage, storage iper-convergente e storage cloud.

La sesta indagine annuale di DataCore si basa sulle interviste dedicate a 426 professionisti IT, che discutono l’impatto in azienda delle diverse tecnologie utilizzate per lo storage dei dati. Gli intervistati provengono da diversi tipi di aziende e settori business di tutto il mondo.

Ecco i risultati principali della ricerca:

  • Investimenti al top per il software-defined storage: il 16% degli intervistati afferma che il software-defined storage rappresenta fino al 25% del budget allocato per lo storage, mentre il 13% dichiara addirittura una quota superiore: si tratta del valore più elevato tra tutte le categorie esaminate. Meno significativo l’interesse “pratico” per altre tecnologie di cui si parla molto, come lo storage OpenStack.
  • Ecco perchè il software-defined storage piace: il 55% degli intervistati dichiara di averlo adottato per semplificare la gestione di modelli di storage diversi; il 53% per rendere l’infrastruttura a prova di futuro; il 52% per evitare gli obblighi imposti dai produttori di storage; il 47% per allungare la vita utile degli asset di storage esistenti. Solo il 6% degli intervistati afferma di non prendere in considerazione il passaggio al software-defined storage.
  • Qualche dubbio sull’iper-convergenza: il 33% degli intervistati ha dichiarato di non considerare per nulla l’iper-convergenza; il 34% l’ha presa in considerazione ma non l’ha ancora adottata; il 20% ha detto di averla implementata con pochi nodi; il 7% di essere in fase di adozione avanzata; e solo il 6% ha dichiarato di averla scelta come standard.
  • La tecnologia flash avanza … ma non troppo: il 60% degli intervistati afferma di avere assegnato alla flash tra il 10% e il 20% della capienza totale; in pochi sostengono di impiegarla per grandi capienze di storage.
  • Ecco le applicazioni pronte per un’infrastruttura cloud ibrida: le principali tipologie di applicazioni che gli utenti desiderano spostare su un’infrastruttura cloud pubblica o ibrida sono quelle enterprise (come SalesForce) per il 33%; quelle per le analisi dei dati per il 22%; e i database per il 21%.
  • Le tecnologie storage innovative non risparmiano qualche delusione: lo storage cloud non ha ridotto i costi per il 31% degli intervistati; la gestione dello storage a oggetti è difficile per il 29%; la flash non ha aumentato la velocità delle applicazioni per il 16%. Secondo gli intervistati, gli ambienti in cui si devono affrontare le sfide più difficili in termini di prestazioni sono i database e le applicazioni enterprise. Inoltre, molti ritengono che le attuali tecnologie progettate per accelerare le prestazioni e diminuire la latenza portino con sé anche disservizi applicativi, maggiore complessità e costi più elevati.

L’indagine “State of Software-Defined Storage, Hyperconverged and Cloud Storage” di DataCore è stata realizzata tra fine 2016 e aprile 2017.