Toshiba, attenzione alla sicurezza in vista del GDPR

Toshiba, attenzione alla sicurezza in vista del GDPR

Toshiba delinea alcune problematiche chiave in ambito cybersecurity, con una particolare enfasi sulla prossima entrata in vigore del GDPR e sullo smart work.

L’entrata in vigore del nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) nel 2018 è destinata a rappresenta il più grande cambiamento nel trattamento dei dati sensibili degli ultimi 20 anni. La mancata conformità alla nuova normativa avrà conseguenze pesanti sulle aziende coinvolte: le organizzazioni non conformi, infatti, saranno soggette a multe fino al 4% del fatturato globale annuo o a 20 milioni di euro.

Come evidenziato da diverse fonti, tra cui Gartner, una percentuale significative delle aziende interessate dal nuovo regolamento non sarà pienamente conforme ai requisiti entro il 25 maggio 2018. Si tratta di un problema significativo, soprattutto se consideriamo che le minacce nei confronti della sicurezza IT continuano a crescere – come dimostrato dal recente cyber attacco WannaCry.

Inoltre, l’aumento del mobile e del remote working incrementa la vulnerabilità aziendale. Oggi l’ambiente di lavoro non è più un luogo preciso perché si può lavorare ovunque, e i dipendenti hanno bisogno di dispositivi in grado di garantire la flessibilità di lavorare in modo produttivo. Tuttavia, i dipendenti sono spesso l’anello più debole nella catena della sicurezza IT a causa di modi di agire che mettono a rischio la sicurezza dei dati, spesso inconsapevolmente.

I responsabili aziendali dovranno sicuramente porre maggiore fiducia nei CIO e all’interno dei team IT, in attesa di essere conformi al nuovo regolamento. Le soluzioni mobile zero client sono fondamentali per ottenere la protezione e la flessibilità necessarie nel panorama professionale di oggi.

Massimo Arioli, Head B2B Sales & Marketing, Toshiba Personal & Client Solutions Company, Italy
Alla luce dell’attuale scenario, è chiaro che i CIO e i responsabili IT si trovano di fronte ad un compito impegnativo al fine di rispondere ai requisiti del GDPR, ma devono anche essere pronti ad affrontare il crescente numero di cyber minacce che ruotano intorno alle reti IT a livello mondiale ogni giorno. Mentre i dispositivi business possono offrire una prima barriera efficace, grazie a specifiche funzionalità integrate come il lettore biometrico di impronte digitali, è arrivato il momento per le aziende di valutare soluzioni che evitino l’archiviazione locale dei dati e centralizzino la gestione di autorizzazioni e l’accesso ai dati. A differenza delle soluzioni thin client, quelle zero client non installano sistema operativo, HDD o SSD e non consentono l’archiviazione dei dati sul dispositivo – e vengono quindi utilizzati come terminali mobile. Sia le funzionalità sia i dati sono resi disponibili attraverso una soluzione VDI, che elimina la minaccia di malware sul dispositivo e il furto dei dati nel caso in cui il dispositivo venga perso e rubato, evitando così che il rischio sia nelle mani dei dipendenti e contribuendo alla conformità con il GDPR.