Intervistiamo Carlos Torres, Specialist Solution Architect di Red Hat, che ci spiega i vantaggi dello storage aperto e software-defined e le peculiarità della proposition “dal cappello rosso”.
– Che cosa si intende per storage aperto e software-defined? Quali vantaggi economici comporta rispetto a una infrastruttura standard?
Per rispondere a questa domanda è necessario introdurre il modello di sviluppo che caratterizza Red Hat: l’open source. Questo modello prevede che milioni di sviluppatori, a volte anche nostri clienti, distribuiti nel mondo e attivi nelle community contribuiscano con idee, codice sorgente e nuove feature supportando uno sviluppo agile e flessibile del software.
Il codice open source è di libera distribuzione e quindi non ha costi di licenze, ma non gode di supporto e certificazioni, limiti che in ambito enterprise sono insormontabili.
Red Hat risponde a queste esigenze con un servizio basato su un modello di sottoscrizione molto flessibile che comprende supporto tecnico, certificazioni su un ampio ecosistema di partner hardware e software, continuità di sviluppo, certificazioni di QA e QE, tutela legale, SLA, accesso al portale di knowledge base, forum e molto altro.
Le soluzioni Software-Defined Storage (SDS), come tutte le altre soluzioni Red Hat, ereditano il modello di sviluppo open source ed insieme alla sottoscrizione diventano prodotti enterprise ready.
I vantaggi economici in ambito SDS sono importanti: le nostre soluzioni storage sono prive dei costi di licenza del software, sempre richiesti dai fornitori di storage tradizionali e assicurano massima libertà evitando il vendor lock-in in quanto nascono e sono sviluppate su hardware standard X86.
– Red Hat Gluster Storage è la versione di GlusterFS consolidata per ambienti aziendali, ci racconta quali sono i vantaggi esclusivi di questo tipo di piattaforma e quali sono i contesti d’impiego ideali?
Red Hat Gluster Storage (RHGS) è la nostra soluzione SDS Scale-Out NAS e i vantaggi principali che offre sono:
– Runs Everywhere, RHGS gode della massima flessibilità; può infatti girare su infrastruttura fisica, virtuale, container e public cloud, e non esiste un altro vendor in grado di offrire lo stesso livello di stessa flessibilità;
– Scalabilità, è possibile scalare in tutte le direzioni in modo autonomo e sicuro;
– Scale-Up aggiungendo nuovi dischi ai server;
– Scale-Out aggiungendo nuovi server al cluster;
– Sistema di distribuzione dei dati basato su algoritmi di hashing privo di colli di bottiglia;
– Sistema di self-healing che garantisce un livello di availability migliore rispetto ai vendor tradizionali;
– All inclusive: non vi sono costi nascosti, nella sottoscrizione sono comprese tutte le feature che includono protocolli di File Sharing NFS, CIFS, SWIFT, FUSE e tutti i servizi di replica locale e geografica a capacità illimitata;
– Supporto flessibile per la protezione dei dati su replica ed erasure coding adatto alle esigenze del business.
I contesti per un impiego ideale di RHGS possono essere sintetizzati nella lista seguente:
– Rich media and active archive;
– File Sharing service nel public cloud;
– Document e user file sharing;
– Storage target in ambito High Performance Computing;
– Container Storage;
– Remote Office Branch Office in ambito Hyper-converged infrastructure.
– Il sistema di storage open source software-defined Ceph vanta un’alta scalabilità e la possibilità di essere eseguito su hardware standard. Ci spiega come è possibile coniugare questi due elementi e quali vantaggi porta l’adozione di Ceph?
Red Hat Ceph Storage (RHCS) è la nostra soluzione per i servizi dati basati su protocolli di accesso Object e Block Storage.
È sviluppato su hardware X86 standard e assicura ai clienti la massima flessibilità nella scelta del proprio hardware. Questo modello di sviluppo ci supporta nel disegno architetturale dal momento che parliamo di risorse standard CPU, RAM, HDD, SDD, NVMe e protocolli a supporto dei dati e performance che vogliamo indirizzare.
La protezione dei dati su RHCS supporta replica ed erasure coding, questo ci permette di progettare una soluzione storage in grado di soddisfare sia la parte tecnica che il business.
Ceph è lo storage standard de facto per il backend per OpenStack; circa il 70% delle installazioni di OpenStack usa Ceph, questo perché non esiste un sottosistema storage in grado di garantire lo stesso livello d’integrazione di Ceph.
Per la parte Object Storage, Ceph implementa nativamente S3 e Swift.
S3 sta diventato lo standard “de facto” per l’object storage, rispetto agli altri vendor le API S3 sono aggiornate ed implementate nella stessa modalità su Ceph, garantendo la portabilità delle applicazioni sviluppate in ambito Hybrid Cloud per poter transitare senza problemi da ambienti on-premise a public cloud.
Molti dei nostri clienti hanno scelto RHCS perché ritengono assolutamente fondamentale disporre di un sottosistema storage che offra la massima flessibilità in ambienti dove il livello di scalabilità è su base PB.
– Big Data e IoT sono temi ricorrenti in questi anni; una cosa che accomuna entrambi è la generazione di elevate moli di dati da stoccare ed elaborare. Come risponde Red Hat per supportare le aziende che scelgono di trarre vantaggio da questo stream di informazioni?
L’integrazione con l’IoT e Big Data sta diventando per alcuni il driver nella scelta delle soluzioni SDS. Inizialmente la risposta a queste esigenze era RHGS che nelle versioni precedenti implementava nativamente HDFS. In termini di efficienza, il file system tradizionale non si è dimostrato la scelta migliore, con l’evoluzione di queste tecnologie sempre più vicine al mondo REST API, quindi Object Storage, la scelta architetturale ha influenzato lo sviluppo e l’integrazione verso RHCS. Stiamo lavorando per arricchire RHCS di servizi Big Data integrati con S3, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti una soluzione storage Unified per creare il proprio Data Lake su RHCS dotato di feature Big Data ready per l’integrazione e l’elaborazione dei dati a supporto del business, oggi possibile solo tramite l’utilizzo di plugin o software dei nostri partner.
In upstream (community project) i risultati che stiamo registrando su Ceph sono molto soddisfacenti e siamo confidenti di poter annunciare l’integrazione nelle prossime versioni di RHCS.