L’installazione della TeraStation TS5140DN è alla portata degli amministratori IT con basilari conoscenze di networking. Grazie alle tre porte di rete è possibile configurare il NAS in differenti modalità, per l’aggregazione delle performance o in modalità di backup. La veloce LAN a 10 Gbit può essere interfacciata alla rete principale dei server aziendali, adottando switch e cavi per garantire elevate performance. I due adattatori a 1 Gbit possono assolvere al compito di interfaccia di riserva o per la diffusione dei dati su altre classi LAN.
Per quanto riguarda il posizionamento, lo chassis da 170x215x230 mm consente di posizionare il NAS in qualsiasi ripiano o armadio della server room o, in alternativa, su un piano di lavoro condiviso. Tutte le prese sono dislocate sul lato posteriore, dove si trova anche la ventola tachimetrica e l’accesso per l’alimentazione, con attacco IEC. La sezione frontale mette a disposizione un display con retroilluminazione blu e una serie di LED di stato e informazione. I cestelli disco sono celati dietro la robusta anta con blocco a serratura e filtraggio antipolvere; peccato che anche i LED dei singoli dischi siano stati posizionati dietro tale porta. Quando il NAS è regolarmente chiuso non è infatti possibile leggere lo stato dei dischi a colpo d’occhio. In questo, il display testuale aiuta in parte, riproponendo i messaggi principali e variando la propria colorazione da blu e a rosso, in caso di fault (accompagnati da un allarme acustico continuato).
Una volta connessioni al NAS, ci accoglie un’interfaccia leggermente migliorata rispetto al passato, più curata e meglio organizzata. È stata mantenuta la logica a menu statici, facile da memorizzare ma un po’ datata. La colonna di sinistra ospita l’intero menu a disposizione, consente di accedere alle differenti aree del sistema, per la gestione del parco dischi, degli array, per la condivisione di cartelle e la generazione di policy su misura.
Oltre alla sezione relativa alle configurazioni di rete, l’ambiente operativo mette a disposizione specifici menu per i servizi web (Dropbox e memorizzazione su cloud), le applicazioni (permette di selezionare e configurare l’antivirus preinstallato), le funzionalità di backup (replica, failover e Time Machine) e i tool di gestione.
Ogni sottomenu è organizzato allo stesso modo e, nel riquadro di destra, ospita differenti controlli, attivabili o disattivabili con un bottone grafico a scorrimento, che ricorda da vicino quelli adottati negli ambienti mobile quali Android e iOS. Nell’uso quotidiano un simile approccio si rivela sufficientemente pratico per l’amministrazione da parte del personale IT, ma un tantino antiquato rispetto a GUI grafiche desktop quali quelle proposte dai competitor QNAP e Synology. Il passaggio tra menu, sottomenu e finestre di dialogo pop-up rende l’utilizzo generale piuttosto macchinoso e lento, soprattutto per alcuni passaggi ripetitivi, come la formattazione dei drive, l’applicazione dei parametri di crittografia e, in generale la gestione degli array, non proprio lineare.
Apprezzabile il meccanismo di controllo con richiesta di conferma numerica per ogni attività critica o amministrativa, un blocco che può prevenire manomissioni automatizzate tramite script o malware. Interessante, inoltre, il supporto antivirus incorporato e la buona granularità in merito alle impostazioni di power management, gestione log e notifiche.