Check Point rileva una nuova vulnerabilità nelle piattaforme online di WhatsApp & Telegram, ampiamente utilizzate dalle community di tutto il mondo.
Secondo gli esperti la vulnerabilità consente agli hacker di avere il controllo completo sugli account e accedere alle conversazioni personali e di gruppo delle vittime, alle foto, ai video e agli altri file condivisi, alla lista dei contatti e molto altro ancora.
Oded Vanunu, head of product vulnerability research at Check Point
Questa nuova vulnerabilità espone centinaia di milioni di utenti WhatsApp Web e Telegram Web al rischio di vedersi sottrarre il proprio account. Inviando semplicemente una foto dall’aspetto innocente, un utente malintenzionato potrebbe ottenere il controllo sull’account, accedere alla cronologia dei messaggi, a tutte le foto che sono state condivise, e inviare messaggi per conto dell’utente.
La vulnerabilità consente a un utente malintenzionato di inviare alla vittima del codice malevolo, nascosto all’interno di un’immagine dall’aspetto innocente. Non appena la vittima clicca sull’immagine, l’hacker può ottenere il pieno accesso ai dati archiviati dall’utente WhatsApp o Telegram, avendo così il controllo dell’account della vittima. L’hacker può quindi inviare file malevoli ai contatti della vittima, creando potenzialmente un attacco diffuso.
Check Point ha comunicato queste informazioni ai team di sicurezza di WhatsApp e Telegram l’8 marzo 2017. WhatsApp e Telegram hanno rilevato il problema di sicurezza e sviluppato una correzione per i client web a livello globale.
Oded Vanunu
Fortunatamente, WhatsApp e Telegram hanno risposto in modo rapido e responsabile e hanno rilasciato una mitigazione contro lo sfruttamento di questa falla in tutti i client web.
Gli utenti di WhatsApp Web e Telegram Web che desiderano essere sicuri di usare la versione più recente dell’app devono riavviare il browser.
WhatsApp e Telegram utilizzano la crittografia end-to-end come misura di sicurezza dei dati, per garantire che solo le persone che stanno comunicando possano leggere i messaggi e nessun altro nel mezzo. Ed è proprio la crittografia end-to-end a essere all’origine di questa vulnerabilità. Poiché i messaggi vengono crittografati dal lato del mittente, WhatsApp e Telegram non potevano vederne il contenuto, ed erano dunque incapaci di impedire l’invio di messaggi malevoli. Dopo aver risolto questa vulnerabilità, il contenuto viene ora convalidato prima della crittografia, consentendo quindi di bloccare i file dannosi.
Entrambe le versioni web sono una sorta di mirror di tutti i messaggi inviati e ricevuti dall’applicazione mobile e sono completamente sincronizzati con i dispositivi degli utenti.