Nata solo lo scorso gennaio, Ivanti, come dice Andy Baldin, Vice President EMEA, è “Una start-up con trent’anni di esperienza”.
Non una battuta, in quanto la società è frutto della fusione tra Heat Software e Landesk, attiva nel mercato dell’ICT dal 1985. La base di partenza è robusta: 451 milioni di Dollari di fatturato, 36 sedi nel mondo e oltre 1.700 dipendenti.
L’unione dell’offerta di Landesk con quella di Heat Software rafforza le soluzioni proposte da Ivanti per la gestione unificata degli endpoint, ne potenzia la presenza sul mercato della sicurezza e offre una piattaforma SaaS in rapida espansione per la gestione dei servizi.
Di fronte alle crescenti sfide che pone oggi la sicurezza dei sistemi, uno dei punti critici è la separatezza tra le operazioni IT e i team responsabili della sicurezza. Una distanza che provoca complessità e lentezza nella gestione della sicurezza e della gestione degli utenti.
Ivanti si pone proprio come risolutore di questi problemi, con l’obiettivo di ridurre la distanza tra chi si occupa della sicurezza e chi dell’It aziendale, integrare le piattaforme software e semplificare la gestione degli utenti.
Al momento l’offerta dell’azienda è in equilibrio tra software on-premise e cloud mentre la prospettiva è quella di caratterizzarsi come una cloud company.
Aldo Rimondo, country manager Italia di Ivanti, ha iniziato la propria carriera in NCR e successivamente in Hewlett Packard come project manager nell’ambito di organizzazioni enterprise. È stato poi direttore della regione Sud Europa di SCO, country manager in Citrix e Trend Micro.
Prima di entrare in Ivanti è stato responsabile del mercato SMB, dei partner e della distribuzione in Microsoft, sviluppando il business on-premise e la nuova offerta cloud.