Security Cloud API di F-Secure, ora disponibile su AWS Marketplace

Security Cloud API di F-Secure, ora disponibile su AWS Marketplace

F-Secure annuncia la disponibilità su AWS Marketplace delle Security Cloud API, messe a punto per la verifica degli URL che sono eseguiti su Amazon API Gateway.
Queste API per AWS verificano gli URL nel cloud alla ricerca di contenuti malevoli e li categorizzano per tipo di contenuto, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza di qualsiasi servizio cloud che adotta link o condivisioni.

AWS Marketplace semplifica l’esperienza di acquisto di software per i clienti che usano le API. Offre una vasta gamma di importanti funzionalità con un costo a consumo. Security Cloud API per AWS di F-Secure fornisce ai clienti AWS componenti di sicurezza dedicati che assicurano la condivisione sicura dei link. L’API può essere integrata dalle aziende nei loro prodotti in-house o nell’offerta commerciale ospitata su AWS, fornendo una linea diretta con i motori di intelligence delle minacce di F-Secure. 

Mikko Peltola, Vice President of Business Development di F-Secure
Siamo entusiasti di offrire questa funzionalità di sicurezza cloud-native su AWS Marketplace. Questo consente alla nostra Security Cloud intelligence di essere facilmente disponibile attraverso AWS Marketplace per altri servizi e aziende che vogliano assicurare una condivisione di link sicura per i loro contenuti.

Dave McCann, Vice President, AWS Marketplace e Catalog Services, Amazon Web Services, Inc.
F-Secure Security Cloud API per AWS fornisce una misura di sicurezza aggiuntiva, vitale per ogni servizio che presenti contenuti generati dagli utenti. I clienti AWS sono alla ricerca di modalità d’acquisto delle API che possano poi incorporare nelle loro soluzioni, e l’uso da parte di F-Secure di AWS Marketplace e Amazon API Gateway offre ai clienti un facile approvvigionamento, con una tariffa basata sul consumo e con costi integrati nella loro fattura AWS esistente.

Con Security Cloud, l’API verifica la sicurezza dei link senza ostacolare le prestazioni del servizio che va a completare. I link malevoli possono essere bloccati e messi in quarantena, registrati e segnalati agli amministratori per ulteriori analisi e azioni. Gli URL sono inoltre categorizzati in base al tipo di contenuto e i contenuti discutibili (ad esempio inneggianti all’odio, per adulti, ecc.) vengono subito segnalati. L’approccio evita ai servizi cloud di essere usati per diffondere malware o contenuti non voluti, e permette agli amministratori IT di investigare e rispondere alle minacce.