Con questa famiglia, QNAP ha scelto di privilegiare la stabilità operativa, senza sacrificare le performance, che sono senza dubbio uno degli aspetti più critici negli ambienti di produzione delle moderne società.
Considerando l’elevata potenza della CPU e la grande quantità di RAM, il costruttore ha previsto un accesso diretto all’array RAID e specifici acceleratori in grado di incrementare la velocità di accesso in lettura e in scrittura. Proprio per questo, in base alla configurazione, è possibile destinare sino a quattro drive bay per l’integrazione di unità allo stato solido (SSD), per trasformarle in una cache collettiva a supporto del pool di storage principale.
Nel dettaglio gli slot per unità mSATA
Una soluzione ancora più raffinata è stata realizzata a livello di componentistica hardware, direttamente sulla motherboard. Questo server dispone infatti di due porte mSATA, alloggiamenti in grado di accogliere i moduli opzionali da 128 GByte, studiati per velocizzare le attività di I/O.
I cassetti frontali vantano un frontale traforato per facilitare il passaggio dell’aria e un meccanismo di chiusira con leva di blocco in plastica, non eccessivamente solida e priva di blocco a chiave. Il cestello interno è in metallo, robusto e ben assemblato. Il pulsante di accensione e i LED di stato sono ingegnosamente protetti da una delle due paratie con meccanismo di ritenzione a molla, solitamente utilizzate per estrarre le macchine Rack dall’armadio. La paratia consente di leggere lo stato della macchina e, contemporaneamente, protegge il pulsate di accensione, per ridurre le probabilità di contatti accidentali.
Per questo tipo di unità NAS, QNAP ha preferito non includere alcun display di stato, una scelta comprensibile, considerando gli ambiti di utilizzo del device, anche se avremmo preferito un’unità LCD che potesse facilitare il compito di installatori e manager IT.
La macchina si distingue per la disponibilità di quattro LAN Gbit una doppia connettività 10 GbE SFP+. Eventuali espansioni o collegamenti a device esterni possono essere facilmente effettuati tramite le otto porte USB collocate sul retro dell’unità (quattro sono di tipo USB 3.0). Gli slot di espansione interni includono un connettore PCIe x8 e uno x4 (nel caso della macchina in prova sono stati installati una scheda di rete SFP+ con connettività in rame e una board di espansione per la connessione a enclosure di espansione RAID). Al fianco di questi slot trova posto l’alloggiamento per la Battery Backup Unit.
Tutti questi componenti sono facilmente accessibili grazie al design adottato per la realizzazione di questo NAS Server. Svitando le due viti posteriori è infatti possibile sfilare il vassoio che integra tutte l’elettronica, che può essere facilmente riconnesso al corpo principale grazie ad appositi connettori a innesto rapido.
Osservando i componenti è possibile notare la grande “pulizia di progetto” e una disposizione degli elementi studiata per favorire la dissipazione del calore.
Il radiatore della CPU, di grandi dimensioni, è più che sufficiente per dissipare gli 84 W (TDP), del processore Xeon.
Pur trattandosi di un elemento passivo, è bene precisare che nella sezione centrale del server è stato collocato un componente attivo che integra quattro ventole tachimetriche da 60 mm, in grado di sviluppare un’elevata pressione all’interno del case. Anche questo componente può essere rapidamente sfilato e sostituito “a caldo”. Le ventole fanno parte di un unico elemento e non possono essere sostituite singolarmente, come invece avviene su altri NAS / Server della concorrenza.
Completa la dotazione hardware, l’alimentatore duale hot-swap con potenza di 400 W per ciascun componente.