I PandaLabs hanno rilevato e neutralizzato oltre 84 milioni di nuovi malware durante il 2015, un dato che segna una decisa impennata nella diffusione delle minacce in circolazione sul Web.
Secondo i laboratori di Panda Security si è registrato un incremento di 9 milioni di unità rispetto all’anno precedente, con la creazione di 230mila nuovi esemplari ogni giorno. Lo scorso anno ha registrato il maggior numero di cyber attacchi in tutto il mondo, con un totale di 304 milioni di codici, cioè oltre un terzo di tutto il malware creato nella storia (27,63%).
Inoltre, sono stati 12 mesi difficili per alcune multinazionali che hanno subito furti di dati su larga scala e intrusioni nei propri sistemi informatici.
Nel corso del 2015 abbiamo assistito alla diffusione di Trojan, PUP (Potentially Unwanted Program) e differenti famiglie di Cryptolocker in numerose aziende in tutto il mondo, veicolati attraverso vasti attacchi che hanno condotto al furto di migliaia di dati confidenziali.
I Trojan sono stati ancora una volta la principale specie di malware, con il 51,45%, seguiti da virus (22,79%), worm (13,22%), PUP (10,71%), e spyware (1,83%).
Tra tutte le tipologie di malware che hanno causato vaste infezioni nel mondo, i Trojan sono stati i principali, con una media del 60,30%, il 5% in meno rispetto al 2014. I PUP sono stati particolarmente dannosi, con circa un terzo delle infezioni causate da tecniche per ingannare gli utenti e accedere così ai loro computer. Seguono adware/spyware con il 5,19%, worm 2,98% e virus 2,55%.
Il 2015 si distingue come uno degli anni con il più alto tasso di infezioni causate agli utenti. A livello geografico, la Cina è stato il paese più colpito, con il 57,24% dei computer infetti, e un incremento quasi del 30% rispetto al 2014. Segue Taiwan, con il 49,15% e la Turchia con il 42,52%. Questi tre paesi sono sul podio dal 2013.
Anche Colombia, Uruguay e Spagna sono presenti nell’elenco delle nazioni con un livello di infezioni superiore alla media, rispettivamente con il 33,17%, 32,98% e 32,15%.
In base ai dati raccolti, tra le dieci nazioni meno colpite nove sono situate in Europa, accompagnate dal Giappone. Sul podio, tre paesi scandinavi: Finlandia (20,32%), Norvegia (20,51%) e Svezia (20,88%).