Intervistiamo Cristiano Zanforlin, Managing Director di WholeData, che ci illustra le peculiarità della infrastruttura data center Internet Park e la vision aziendale.
– Qual è il core business di WholeData?
WholeData è un’azienda 100% italiana, nata dalla joint venture tra Immobiliare 2C e BMS Impianti, con l’obiettivo di realizzare e gestire Data Center commerciali ad alta affidabilità. Rispondiamo alle esigenze di tutte quelle aziende che necessitano di ampi spazi per i loro sistemi, in un Data Center in cui la connettività ed i servizi IT sono gestiti separatamente da terze parti selezionate direttamente ed in completa autonomia dal cliente stesso.
– Come si posiziona l’azienda, oggi, sul mercato italiano e globale?
L’azienda vuole posizionarsi sul mercato introducendo nuove modalità di fruizione del Data Center, anticipando in Italia una tendenza che in altri Paesi è già iniziata e che vede il provider di servizi IT e TLC non essere proprietario né delle mura né degli impianti. Un percorso che è stato per lo più innescato dalla dematerializzazione delle risorse IT avviata dal Cloud Computing. Offriamo spazi IT moderni, efficienti e inseriti in un ambiente iper-connesso in un ambiente completamente neutrale e al servizio dell’ecosistema Internet Italiano. L’obiettivo che ci siamo posti per i primi 12-18 mesi è quello di creare le condizioni affinché il sito possa iniziare a crescere fino a diventare un punto di riferimento per l’intera area.
– Quali sono i vostri focus e le strategie per il prossimo anno?
Il nostro target è contribuire rapidamente al miglioramento dell’affidabilità dell’ecosistema Internet italiano così da avvicinare l’infrastruttura italiana agli altri Paesi europei. Avendo vissuto in prima persona l’evoluzione del sistema sin dalla sua origine crediamo di sapere quale sia la strada per raggiungere questo obiettivo e stiamo mettendo in campo tutte le risorse di cui disponiamo. Per questo motivo, stiamo progettando altri Data Center, totalmente neutrali, secondo un modello che prevede il coinvolgimento di partner locali per lo sviluppo e la gestione: abbiamo in programma di realizzare dei progetti di questo tipo in città chiave come Torino, Verona, Roma, Palermo e Bari, così da offrire ulteriori nodi e garantire la continuità dei servizi. Inoltre, intendiamo costituire una Federazione Italiana dei Data Center. L’idea è di realizzare una “community” per condividere standard, competenze ed innovazioni: il nostro è un progetto assolutamente trasparente e aperto a tutti i Data Center locali, i quali potranno, in questo modo, sfruttare Internet Park sia come punto di presenza milanese sia come acceleratore del proprio business, pur mantenendo la propria identità.
– Il concetto di neutralità del Data Center è per Voi prioritario, quali sono i vantaggi di una simile scelta?
La neutralità è uno dei nostri punti di forza, che, insieme all’italianità del nostro progetto, ci distingue dai nostri competitor. Conoscendo bene la realtà delle infrastrutture Internet in Italia, abbiamo pensato di investire in un’operazione non soltanto di business, ma con un forte valore istituzionale. Oggi sono diversi i provider che si auto-certificano “neutrali”, pur non essendo tali. Con WholeData possiamo offrire a tutti le stesse condizioni di accesso e la massima libertà nella scelta dei partner per servizi di TLC e IT in quanto non siamo né proprietari, né gestori diretti di una rete, né offriamo servizi IT in concorrenza con i nostri clienti. Esistono pochi altri data center che, come noi, sono gestiti da aziende che non possiedono reti né sistemi IT, ma, rispetto a noi, hanno una limitata conoscenza del mercato italiano. Inoltre, il loro progetto è nato altrove, mentre il nostro è nato qui: per questo motivo, ci definiamo, provocatoriamente, una “pubblica amministrazione” dei Data Center.
– Internet Park sarà pronto per la primavera 2016, quale tasso di densità operativa vi aspettate entro la fine del prossimo anno? Quante installazioni si prevedono e quanti clienti sono già pronti ad adottare la nuova struttura?
La densità operativa che interessa a noi è costituita dalla presenza di carrier ed Internet global player, non prevediamo un’esplosione della richiesta di spazi IT nel breve periodo poiché, salvo rari casi, è essenzialmente condizionata dalla presenza indipendente di operatori TLC. Al momento, comunque, registriamo un overbooking tra la richiesta complessiva di spazi e la disponibilità della fase 1. Ma a partire dal 2017-2018 crediamo che la richiesta possa esplodere e indirizzarsi verso Data Center neutrali.
– Internet Park sarà “personalizzabile”, ci può spiegare questo paradigma? Quali vantaggi porterà?
La flessibilità del progetto è uno degli elementi chiave di Internet Park. L’approccio costruttivo di tipo modulare ci consente di fornire ai clienti fin da subito ciò di cui necessitano oggi, ma allo stesso tempo siamo pronti a modifiche e integrazioni nel caso in cui sorgessero altre necessità domani. In questo modo, siamo in grado di “allungare” la vita del nostro Internet Park ed essere sempre pronti di fronte alle nuove sfide tecnologiche che possono presentarsi.
– Internet Park sarà tra i Data Center più sostenibili d’Europa, quali sono le peculiarità della struttura e le innovazioni in campo tecnologico che permetteranno di raggiungere un PUE di 1,25?
Il nostro è un Data Center commerciale che si distingue da un Data Center corporate per il semplice fatto che non sappiamo a priori gli apparati che il cliente accenderà né come li installerà (i valori di PUE dichiarati dai vari Google e Facebook non sono comparabili poiché i sistemi che loro installano sono noti in anticipo o, come spesso accade, costruiti da loro stessi per consumare poco). Il design che ci consentirà di raggiungere valori così bassi di PUE è stato messo a punto da un team di consulenti super-esperti del settore che abbiamo costituito ad hoc. Ad esempio, molti Data Center per risparmiare sui costi scelgono di isolare i cosiddetti “corridoi caldi”, altri i corridoi “freddi”: noi abbiamo scelto di isolare entrambi, perché separando i flussi di aria evitiamo che l’aria calda riscaldi quella fredda (aumentando i costi). Accendere solo gli impianti necessari ed evitare il cosiddetto “overprovisioning” e ridurre la lunghezza dei cavi elettrici per minimizzare le dispersioni sono altri due elementi fondamentali. Infine, possiamo permetterci di far lavorare i sistemi dei clienti a temperature molto più elevate di un Data Center tradizionale.
– Quali partner tecnologici avete scelto per abilitare l’infrastruttura IT/TLC e quella di climatizzazione/monitoraggio? Perché?
Tra gli obiettivi di WholeData c’è anche quello di proporsi al mercato come super-consulente nella realizzazione di Data Center potendo contare sull’esperienza maturata in questi anni. Il progetto Internet Park è stato sviluppato, per precisa scelta, coordinando un team di altissimo livello composto dalle più quotate società di ingegneria specializzate nel realizzare data center efficienti. ll masterplan e il design architettonico sono stati sviluppati in collaborazione con IN-SITE planning & building, società specializzata nella governance dei complessi processi operativi inerenti la realizzazione di data center. Il concept impiantistico e il successivo progetto definitivo è stato sviluppato dall’ufficio italiano del gruppo Deerns, società di ingegneria e consulenza presente in 12 Paesi con 23 uffici e che ha progettato Data Center per una potenza complessiva di 1000MW IT di cui 300 MW con PUE inferiore a 1, 2. Deerns è anche la società responsabile del processo di certificazione LEED per il progetto Internet Park con l’obiettivo di raggiungere una certificazione LEED Platinum. Le attività di peer evaluation progettuali e il collaudo del centro verranno svolte da Ariatta – Ingegneria dei Sistemi, società leader in Italia nella progettazione di Data Center di altissima affidabilità e di grandi dimensioni. Sono tutte società che hanno dimostrato il loro valore in progetti di grandi dimensioni e siamo molto soddisfatti del lavoro svolto.