A SMAU 2015 incontriamo Stefano Sordi, Direttore Marketing e Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba Business, per parlare di mercato web e cloud e del nuovo brand Aruba Business.
Tra le molteplici innovazioni di settore e la costante innovazione del mercato web e cloud, la capacità di offrire soluzioni sempre fresche e dinamiche costituisce un aspetto fondamentale.
Lo sa bene Stefano Sordi, che ci conferma il continuo fermento circa le tematiche cloud e mette l’accento sulla crescita delle realtà che sempre più spesso si affidano “alla nuvola”. Rispetto al passato, oggi, anche le PMI e gli ambienti di piccole dimensioni scelgono di esternalizzare determinati processi e servizi. In questo modo, da uno schema completamente di tipo “on premise”, si sta assistendo a un fenomeno di migrazione permanente, che porta a un’architettura funzionale che è possibile definire come “ibrida”.
Si tratta di un procedimento in costante evoluzione, che interessa sempre più le fasce più basse del mondo professionale, quasi a sottolineare l’urgenza e l’importanza del cambio di passo, oggi indispensabile per rimanere competitivi sul mercato.
Se, da un lato, le PMI stanno adottando in modo graduale i servizi cloud, come quelli di Aruba, dall’altro emergono in modo dirompente i fenomeni legati alle startup. Per questo tipo di realtà, spesso composte da giovani e giovanissimi, ma non solo, gli stessi concetti di integrazione, apertura funzionale e mobilità risultano imprescindibili. Per certi aspetti le startup stanno trainando il settore dei servizi web e cloud, grazie a una filosofia nuova e all’assenza di infrastrutture legacy preesistenti.
In tutto questo, l’adozione del cloud è oggi più semplice, come precisa Sordi, grazie a pacchetti con Virtual Private Server (VPS) Cloud a costi contenuti e con tempi di deployment molto ridotti. Le tendenze più recenti vedono un forte gradimento per le infrastrutture che consentono di effettuare archiviazione digitale nel cloud, il cloud sharing e lo storage remoto. In questo senso il mercato è particolarmente aperto e specifiche offerte sono state migrate anche al comparto B2C, per soddisfare realtà di piccolo taglio.
Per aggredire il mercato mobile, target di elezione per la società, sono stati messi a punto due specifici piani per lo storage in mobilità. Con la proposta object storage B2B è possibile beneficiare di un accesso semplificato ai propri dati, di soluzioni punto-punto per il data recovery e sino a tre punti per il recupero.
È inoltre disponibile una formula per lo storage attraverso protocollo FTP, pensata per un accesso immediato e diretto, senza l’adozione di specifiche App, un pacchetto anche per chi è meno tecnico e richiede un servizio smart, sia nell’utilizzo, sia per quanto riguarda la gestione e la manutenzione.
Analizzando il mercato da un punto di vista più ampio, Aruba conferma l’ottimo momento e fonda la sua value proposition su affidabilità e performance. La localizzazione geografica dei server e la possibilità, per i clienti, di scegliere dove stoccare i propri asset sono elementi vincenti, anche in caso di disaster recovery “cross country”. In questo senso la disponibilità di una infrastruttura unificata a livello di datacenter (anche in Italia), cloud, web hosting e servizi viene percepita come un vantaggio. Sempre più utenti migrano sistemi e macchine virtuali, principalmente a base VMware, garantendosi al contempo soluzioni per il recovery, backup, infrastrutture di fail over e la possibilità di allocare risorse dinamicamente, al crescere delle esigenze aziendali.
Aruba è forte della propria posizione a livello nazionale ed europeo, con infrastrutture nei principali Paesi e può contare su un servizio di assistenza localizzato in diverse lingue. Per allocare le molteplici richieste in arrivo dall’estremo oriente e dagli USA, l’azienda indirizza i flussi in entrata attraverso il portale di servizi arubacloud.com.