In uno scenario in rapida evoluzione, Hitachi Data Systems sceglie l’innovazione della propria offerta per garantire ai clienti la necessaria velocità e flessibilità per affrontare le sfide moderne.
L’azienda incontra la stampa per approfondire le strategie per il futuro, per analizzare i dati dell’anno fiscale che si è appena concluso e il percorso di acquisizioni che ha consentito una sensibile diversificazione del portfolio Hitachi.
A parlare di queste importante novità e dell’approccio Software Defined Infrastructure, sono intervenuti Bob Plumridge, Chief Technology Officer EMEA Hitachi Data Systems & Chairman of the Board of SNIA Europe, Daniel Dalle Carbonare, Vice President Central Region Hitachi Data Systems, e Walter Simonelli, Country General Manager Hitachi Data Systems Italia.
Ad oggi, la società è attiva in numerosi settori di mercato, che spaziano da quello finanziario e information e telecommunication systems, a quello automotive, power systems, elettrico e industriale. Parliamo di una realtà con una lunga storia alle spalle, che include 950 controllate, 320mila dipendenti e ha chiuso l’anno fiscale 2013 a quota 93,4 miliardi di Dollari. Da sottolineare l’ampio budget riservato alla ricerca e allo sviluppo, che raggiunge quota 3,4 miliardi di Dollari e sottolinea, ancora una volta, la forte vocazione all’innovazione, tipica di Hitachi.
L’impronta innovativa di Hitachi Data Systems si traduce nella visione “Social Innovation Strategy”, che passa anche dalle acquisizione di importanti aziende che operano nel campo Analytics, IoT e gestione del flusso dati, come per esempio, Pentaho, Parascale, Cofio, Oxya, Archivas, Sepaton e BlueArc.
In questo contesto, per HDS, l’obiettivo più importante per i prossimi anni riguarda la gestione dei Big Data e di tutto il flusso di informazioni derivanti da Internet of Things e dagli oltre 50 miliardi di dispositivi che saranno già connessi entro il 2020. Macchine intelligenti, connettività pervasiva e tutto il percorso Analytics consentiranno di strutturare i dati e di trasformarli in una evidente risorsa per il business. Il mondo che ci circonda sarà sempre più “connesso”, dalle automobili ai device portatili, dai sistemi di gestione energetica Smart Grid, alle Smart City.
Stiamo di fatto assistendo alla fusione di due mondi, quello IT e quello OT, Operational Technology, per aggregare i dati generati dalle macchine con il business umano.
In questo senso, Hitachi è presente sul mercato con numerose piattaforme tecnologiche che vanno a coprire vaste aree di interesse, dai trasporti alla medicina, offrendo un completo controllo verticale e dispositivi per la gestione di IoT in tempo reale. Non solo, le piattaforme software sviluppate dal gruppo consentono di effettuare analisi predittive in base ai dati rilevati, per incrementare l’efficacia di funzionamento delle infrastrutture e ottimizzarne l’operatività quotidiana.
Come sottolineato da Bob Plumridge, CTO EMEA di HDS, una gestione centralizzata efficiente dei dati consentirà una più facile integrazione a livello di business e in mobilità. Per consentire un vero sviluppo delle infrastrutture e raggiungere gli obiettivi futuri, l’azienda spinge la visione Software-Defined, secondo il paradigma IT-as-a-Service e direttrici quali, automazione, accesso e astrazione.
Lavorando in modo aperto con gli standard attuali di mercato, da Microsoft a VMware, SAP, Oracle e Citrix, Hitachi ha sviluppato il sistema di Infrastructure Service Management chiamato UCP Director che consente di unificare il funzionamento dei differenti apparati di storage, garantendo elevati livelli di automazione e data protection. L’azienda introduce inoltre l’ambiente operativo Hsvos (Hitachi storage virtualization operation system) che è comune a tutte le proprie piattaforme storage.
A livello inferiore, nello stack operativo, si posizionano gli appliance e le macchine fisiche, dall’Hitachi Virtual Storage Platform G1000, alle strutture per il new unified storage e Hitachi NAS Platform HNAS 4040, 4060, 4080 e 4100.
Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di portare alle imprese strutture potenti e versatili, con un livello di operatività tipico delle piattaforme di classe superiore, per accelerare il business, semplificare la migrazione e focalizzandosi sulle richieste utente e delle applicazioni.
In questo contesto, Hitachi è tra i pochi player a disporre di un portfolio completo per la virtualizzazione dello storage ad alte performance e disponibilità. Questo grazie anche all’adozione di veloci sistemi flash per la famiglia Gx00 e innovativi algoritmi automatizzati per il cloud infrastructure provisioning e la content mobility.
Per quanto riguarda l’aggiornamento della lineup prodotti, Hitachi ha recentemente innovato le proprie piattaforme convergenti, svelando le peculiarità dei modelli Ucp 1000 for VMware Evo:Rail, Ucp 2000 e Ucp 6000. Per quanto riguarda il lato gestionale e prettamente software, è stato introdotto Hitachi Automation Director, un’architettura che include il sistema di gestione Command Suite ed è in grado di fornire modelli di servizio dedicati al provisioning di risorse per specifiche applicazioni. Con Infrastructure Director, invece, Hitachi propone un’applicazione per la configurazione e la gestione semplificata e basata su API VSP, indispensabili per offrire service level ottimizzati e costi opex ridotti.