Sophos svela i risultati di una ricerca svolta dalla Carnegie Mellon University e indirizza gli utenti con dieci suggerimenti, facilmente applicabili, per rafforzare la protezione dei dati sensibili. Il tema della tutela dei propri dati personali sta diventando sempre più sensibile e la ricerca di sistemi di tutela efficaci è in crescita, di pari passo con il vertiginoso aumento della diffusione di device mobili che rendono possibile essere connessi ovunque e in qualsiasi momento.
Questa straordinaria opportunità implica però anche delle controindicazioni di cui spesso gli utenti non sono pienamente consapevoli.
Una ricerca condotta dalla Carnegie Mellon University ha infatti dimostrato che i dati personali che involontariamente gli utenti diffondono nel Web sono nell’ordine delle migliaia per settimana. Desta particolare stupore la cifra relativa alla condivisione della propria posizione effettuata da App di uso comune come Facebook e Groupon: in un caso specifico, la posizione dell’utente è stata condivisa 5.398 volte in sole due settimane!
Appare evidente che i dati sulla posizione siano essenziali per il corretto funzionamento di alcune App, basti pensare ai diversi tipi di navigatore satellitare, ma è altrettanto vero che un’eccessiva diffusione delle informazioni personali rappresenta un’indebita ingerenza nella nostra sfera privata. Tutto ciò è ulteriormente avvalorato dal fatto che il 58% degli utenti coinvolti nella ricerca, una volta preso atto della frequenza con cui vengono condivisi i dati, ha cercato di aumentare il livello di sicurezza dei propri dispositivi restringendo la tipologia di informazioni accessibili dalle App.
Sophos da sempre attenta alle ripercussioni dello sviluppo tecnologico sulla sfera privata e professionale della vita delle persone, ha stilato un elenco di dieci suggerimenti, facilmente applicabili, volti a rafforzare la protezione dei dati sensibili.
Uno dei più importanti è senza dubbio quello di disattivare la geo-localizzazione quando non se ne ha davvero bisogno: può sembrare una cosa da poco ma in realtà si tratta di una delle funzionalità più semplici da sfruttare per invadere la privacy e causare spiacevoli conseguenze. Un altro accorgimento semplice ma non per questo meno importante riguarda la connessione wi-fi automatica dei device mobili, che Sophos consiglia di disattivare e di riattivare solo in caso di necessità. Connettersi a tanti network diversi, infatti, lascia una scia di informazioni rivelatrici dei luoghi che frequentiamo e, in ultima analisi, delle nostre abitudini. Effettuare con regolarità gli aggiornamenti del sistema operativo, che spesso comprendono delle patch che migliorano l’efficacia di antivirus e firewall, costituisce un altro piccolo ma imprescindibile passo per l’incremento del livello di sicurezza dei nostri apparecchi.
Verificare le fonti da cui si scaricano programmi e contenuti multimediali, tenere alta la soglia dell’attenzione sui link e sulle email che si ricevono (e non aprirle se non si riconosce il mittente) e dotare sempre i dispositivi di una password d’accesso rappresentano altri utili accorgimenti per navigare nel cyberspazio senza incorrere in spiacevoli conseguenze.