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HomeHardwareTech hardwareCDH, la virtualizzazione e le piattaforme zero client

CDH, la virtualizzazione e le piattaforme zero client

19 Marzo 2015 Roberto Navone

È necessario, quindi, cogliere l’opportunità del nuovo che avanza e coniugare le modalità operative congeniali agli utenti, con un maggior controllo, un’amministrazione più efficiente e un adeguato cost saving, sposando le tecnologie citate con i device più adatti.
Tra i concetti chiave, evidenziamo la gestione della sicurezza, che qualsiasi reparto IT considera il primo problema. Tra le criticità ad esso connesse – policy, IAM, IPS, firewalling – sicuramente l’antivirus occupa un posto speciale.
L’ideale sarebbe avere client che non possono importare virus in azienda perché non comunicano con gli altri dispositivi aziendali spostando dati ma, utilizzando un protocollo specifico, visualizzano processi che vengono risolti all’interno del perimetro protetto della server farm.
In termini di compliance, con un’architettura centralizzata tutti gli utenti hanno a disposizione, a seconda del profilo, le stesse applicazioni. Nessun utente – “terminalizzato” o “virtualizzato” -, inoltre, può installare nulla che non sia stato certificato dall’IT.
Questo aspetto è fondamentale per capire i vantaggi amministrativi (anche in termini legali) della centralizzazione dei client: non ci sono più macchine da preparare, applicativi da installare e da aggiornare, esistono template condivisi da manutenere e basta.
Un cenno, infine, all’aspetto del data management: non esisterà più il problema dei file persi perché salvati su dischi locali non protetti, né i lavori di “pulitura” dei client da sostituire.

CDH, la virtualizzazione e le piattaforme zero client

In concreto, cosa troviamo dietro la dicitura “Zero Client”?
Si tratta di una vera e propria filosofia, figlia dell’approccio culturale del cloud inteso non come tecnologia ma come vision che porta all’ITaaS.
Oggi l’IT deve ripensare il suo ruolo, cercando in ogni modo di superare le rigidità che lo fanno percepire ai propri clienti interni come sempre meno adeguato ad accompagnare il processo di crescita e di trasformazione delle aziende.
Solo chi riuscirà a proporsi come fornitore di servizi “on demand” ai propri clienti interni avrà la possibilità di mantenere il proprio ruolo e di evolversi. Per gli altri il futuro sarà alla rincorsa delle varie funzioni aziendali che, partendo dai servizi, arriveranno all’auto-approvvigionamento di ogni esigenza.
Zero Client, in conclusione, è una filosofia cloud oriented che integra la disponibilità di device aziendali (thin client) e personali (BYOD) per fornire agli utenti la possibilità di lavorare nel modo più efficiente sia all’interno del perimetro aziendale che in mobilità.
Il profilo degli utenti e i loro dati saranno centralizzati e quindi disponibili sempre e su qualsiasi device, mentre gli applicativi saranno resi disponibili su una catalogo di applicazioni certificate dall’IT realizzando il massimo della libertà per gli utenti e garantendo il controllo per l’IT.
Purtroppo molte aziende hanno visto nei device mobili soprattutto l’opportunità di controllare in maniera più attenta il comportamento dei propri collaboratori (dove sei e quando ci sei); altre hanno invece considerato il mobile una minaccia per la sicurezza dei dati aziendali. Viceversa, i lavoratori guardano con diffidenza all’adozione delle nuove tecnologie, temendole troppo pervasive in termini di privacy e tempo libero.
Ciononostante, se utilizzata con saggezza, la “zero client” è qualcosa di più di una tecnologia: è un potenziale e straordinario fattore abilitante di un nuovo modello aziendale e di rapporti di lavoro, in cui le libertà dell’individuo (ad esempio quella di spostarsi, oppure di regolare gli orari e i giorni di presenza secondo la propria necessità personale) si uniscono alla fondamentale richiesta aziendale, ovvero la produttività.

Nell’esperienza di CDH, la “zero client” è un percorso (che abbiamo denominato “Zero Client Initiative”) che tende gradualmente a portare nelle aziende la filosofia cloud, supportando il BYOD e un nuovo modo lavorare in team, oltre a fare efficienza in modo significativo.
Tra le nostre esperienze, va in questa direzione la case-history di Iper Montebello, per la quale abbiamo progettato e realizzato una infrastruttura VDI, disponibile in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo: in ufficio tramite PC o thin client, a casa ed in viaggio con tablet e smartphone.

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