Acer racconta la storia del restauro nei musei di Milano

Una sala della pinacoteca di brera

Display touchscreen e workstation fornite da Acer hanno permesso di realizzare alcune postazioni multimediali in diversi musei meneghini con lo scopo di raccontare al pubblico in maniera interattiva la storia dei restauri di importanti capolavori artistici.

Il progetto, promosso dall’Associazione Giovanni Secco Suardo, cofinanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con il supporto tecnico di Acer Italia, si propone di mostrare la storia dell’arte dal punto di vista del restauro. Dal 13 dicembre 2014 e fino al 10 maggio 2015 il pubblico ha la possibilità di conoscere i segreti di alcune opere conservate in cinque musei milanesi in un itinerario che collega la Pinacoteca di Brera, il Museo Poldi Pezzoli, il Museo Diocesano, il Museo del Novecento e le Raccolte di Arti Applicate del Castello Sforzesco. Opere che vanno dal Trittico di Camerino di Carlo Crivelli, all’Imago Pietatis di Giovanni Bellini per coprire un arco temporale che dal Trecento risale fino al XXI secolo, comprendendo un’ampia tipologia d’interventi su diverse tecniche che spaziano dall’affresco all’arazzo, dai dipinti su tavola, ai disegni su carta di Antonio Sozzani.

Per la realizzazione delle postazioni Acer ha fornito i propri monitor touchscreen T232HL da 23″ e i computer Veriton N2620G che grazie alle dimensioni estremamente compatte permettono di essere agganciati sul retro dei display in maniera estremamente discreta.

Le postazioni multimediali, collocate nei cinque musei partecipanti, permettono una lettura dal punto di vista della storia conservativa. Quello che contengono e offrono all’utente sono narrazioni dei restauri direttamente raccontate dai protagonisti o dagli storici dell’arte che ne seguono la conservazione preventiva e curativa. Il visitatore può interagire con i contenuti multimediali in italiano e inglese: ammirare le video interviste e video documentativi della storia del restauro delle opere; usare i glossari esplicativi per illustrare la terminologia specifica del restauro e scoprire le schede conservative riepilogative della storia dei restauri.