La sicurezza dei dati personali, come quella degli asset aziendali, è oggi una priorità assoluta e obbliga a scelte fondamentali per mantenere operativi i dispositivi, le reti e i servizi che utilizziamo tutti i giorni. Se da un lato, buona parte delle società ha previsto una serie di soluzioni per proteggersi dagli attacchi dei cybercriminali, per quanto riguarda gli utenti finali, i professionisti e le piccole realtà produttive, non è sempre possibile dire lo stesso.
I dati da difendere sono sempre di più, per via dell’esplosione dell’IT e della costante digitalizzazione dei contenuti, dei video in alta definizione e delle fotografie. Smartphone, tablet e i convenzionali sistemi desktop si trovano in ogni ambiente personale e di lavoro e costituiscono la nostra porta di ingresso verso il mondo digitale.
Ma questo mondo non è sempre accogliente e sicuro come si potrebbe pensare. Sempre più diffusi, gli attacchi mirati e i malware costituiscono una vera e propria minaccia che riguarda l’intera comunità del Web, nessuno escluso. La presa di coscienza è indispensabile, oggi più che in passato, per conoscere e valutare i rischi derivanti da un uso poco accorto dei molti device sempre connessi che maneggiamo quotidianamente.
Le indagini più recenti indicano una quota media tra i 3 ai 7 dispositivi per ciascun nucleo famigliare. Non solo, la progressiva consumerizzazione e l’ampia diffusione della tecnologia, anche tra i ragazzi e i giovani, faranno raddoppiare queste cifre entro il prossimo decennio.
Analogamente, stando alle ricerche delle principali società che operano nel settore della sicurezza IT, ogni minuto vede la diffusione di 219 nuovi malware, secondo schemi in costante evoluzione. La complessità degli attacchi ne consente una categorizzazione generale, che prevede un 90% di cybercrime cosiddetto “tradizionale”, dove l’obiettivo è il furto di danaro, un 9,9% di attacchi mirati verso determinate organizzazioni, con l’intento di rubare credenziali e informazioni riservate, e uno 0,1% di quelle che vengono definite Cyber-weapons. Si tratta di software sviluppati appositamente per attaccare e infiltrarsi negli ambienti governativi, negli impianti di produzione di alto livello, nelle utility su larga scala, “sponsorizzati” o meno, da entità statali. Le minacce scoperte o in fase di analisi sono molte e fanno vittime in ogni parte del mondo, concentrandosi, in base alle volontà dei cyber-criminali, su determinate aree o Paesi.