Capgemini, tra i fornitori di riferimento a livello globale per quanto riguarda i servizi di consulenza, tecnologia e outsourcing, assieme a Sogeti, ha presentato i risultati della sesta edizione del World Quality Report. Si tratta di uno studio che si occupa, annualmente, di esaminare lo stato delle attività di testing in vari comparti dell’industria e aree geografiche. La ricerca, pubblicata in collaborazione con HP, ha evidenziato come, per la prima volta, la maggior parte del budget IT assegnato a Testing e Quality Assurance (52%) sia stato speso per ampliare il panorama IT. In pratica gli investimenti sono serviti per sviluppare nuove applicazioni mobile e sistemi big data, piuttosto che per la modernizzazione e per il mantenimento dei sistemi e delle applicazioni legacy. Il rapporto sottolinea inoltre come, con la crescente importanza della qualità delle applicazioni e affrontando la complessità IT associata con i social, mobile, analytics, cloud e Internet of Things, le attività di testing e quality assurance sono riconosciute come una funzione chiave per il business.
Lo studio di quest’anno, che si basa su 1.543 interviste a CIO, responsabili IT e direttori dell’area testing provenienti da 25 Paesi, rileva che la percentuale di spesa per il testing nel budget IT è in costante aumento poiché una maggiore attenzione viene posta sulla qualità e affidabilità delle applicazioni e sulla user experience in generale. Con la rapidità e la portata dei feedback provenienti dai social e dai media online, le grandi aziende sono diventate più consapevoli dell’impatto dannoso che eventuali errori nelle applicazioni provocherebbero alla reputazione aziendale e al valore del brand. La spesa media in percentuale per QA del budget IT complessivo è passata dal 18% nel 2012 al 23% nel 2013, arrivando al 26% nel 2014 (nel Sud Europa e in Italia l’investimento QA per quest’anno toccherà il 20%). La quota di budget per il testing è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, con una previsione che raggiunga il 29% entro il 2017 (22% in Italia).
Il testing di nuove applicazioni rappresenta ormai la quota maggiore (52%) dei budget complessivi per il testing, con un incremento rilevante rispetto al 41% del 2012. Questa crescente attenzione sui nuovi progetti connessi alla digital transformation si riflette nella ripartizione dei budget di testing dove il 40% è assegnato a progetti di sviluppo in ambito Big Data & Analytics e il 27% per nuove iniziative cloud (in Italia, si riscontra una forte attenzione per il testing di nuovi progetti su cloud con il 35% del budget allocato). Questi programmi di trasformazione non solo stanno richiedendo practice di testing e offerte di servizi ancor più specializzati, ma anche competenze più qualificate. Ciò è dimostrato da un aumento significativo della percentuale di budget speso per le risorse umane che oggi rappresenta oltre un terzo del bilancio per il testing (35%), con un aumento del 23% dal 2013.
Con la pressione sui CIO per ridurre il time-to-market, lo studio evidenzia come diverse organizzazioni hanno adottato e implementato metodologie di delivery più agili . Oltre nove organizzazioni su dieci (93%) intervistate usano metodologie agili nello sviluppo di nuovi progetti (con un aumento dell’83% nel 2013). Ma nonostante questa crescita, molte aziende stanno ancora affrontando alcune sfide come la mancanza di un approccio agile e consolidato al testing (61%), la difficoltà ad applicare la testing automation all’approccio agile (55%) e la mancanza di disponibilità di strumenti di testing agili adeguati (42%).
La riduzione dei costi rimane ancora una priorità per l’IT e poiché le aziende cercano di limitare i costi per l’infrastruttura di test, c’è stato un aumento nell’uso della virtualizzazione e nell’adozione di soluzioni SaaS. Dopo un calo nel 2013, l’adozione del cloud per l’hosting e il testing di applicazioni è tornato a crescere. Il testing nel cloud è aumentato dal 24% dello scorso anno al 32% nel 2014 e si stima una crescita al 49% entro il 2017.
Il testing sta diventando sempre più importante in quanto i consumatori si aspettano una user experience coerente nell’utilizzo di applicazioni multi-canale e di dispositivi in un mondo “always-on”. La ricerca mostra che la sicurezza (59%) e le prestazioni (57% – in Italia il 63%) sono le aree principali per la migrazione delle applicazioni su Cloud e che la sicurezza rimane un fattore cruciale nel testing di applicazioni mobili (54%). Tuttavia si riscontra ancora una problematica nel mobile testing in quanto quattro intervistati su dieci hanno dichiarato di non avere abbastanza tempo per testare adeguatamente le loro soluzioni mobile.
Marco Bonanni, responsabile della Global Service Line del Testing di Capgemini Italia
Il testing come attività sta diventando sempre più business critical per le aziende che devono confrontarsi con forze di mercato esterne che guidano la trasformazione digitale. Queste forze di mercato includono i cambiamenti nel comportamento dei clienti, una maggiore competizione globale, la necessità di fornire un’esperienza all-channel, la rapida adozione dei canali social, un aumento dei volumi di dati e l’evoluzione delle tecnologie come cloud e mobile. Chi leggerà il report noterà che le organizzazioni che si occupano di Testing sono focalizzate per trarre vantaggio da queste nuove dinamiche di mercato e fornire un valore di business tangibile nel più breve tempo possibile, ottimizzando i costi di testing stesso.Raffi Margaliot, Senior VP e General Manager, Application Delivery Management di HP
I CIO sono continuamente sotto pressione per garantire un’eccezionale user experience generale, che è un elemento fondamentale di fedeltà e valore del brand. La disponibilità da parte dell’utente a tollerare problemi per la sicurezza delle applicazioni, problemi di usabilità o di prestazione o per una user experience incoerente tra i diversi canali si è molto ridotta e ha avuto un impatto significativo sull’importanza e la disciplina del Testing e Quality Assurance.